L'Hoffenheim spreca l'occasione e conclude il proprio campionato al quarto posto, costretto ai preliminari per accedere in Champions League. Nell'ultima giornata di Bundesliga, la squadra di Nagelsmann non riesce a battere l'Augsburg e si fa bloccare sullo 0-0. Una vittoria sarebbe stata vana, visto il 4-3 del Dortmund sul Werder, ma fino a pochi minuti dal termine i gialloneri erano sotto. Si chiude dunque con le reti inviolate la sfida tra i due allenatori più giovani della Bundesliga.

Le scelte - Nagelsmann sostituisce Hubner con Bicakcic, e non si risparmia in fase offensiva: dentro Uth, a destra, Kramaric, sulla trequarti, e il duo pesante Szalai-Wagner davanti. C'è anche un'ala come Zuber a fare il quarto di centrocampo a sinistra. Risponde con il canonico 4-2-3-1 Baum, con la conferma di Luthe in porta e la panchina per Bobadilla.

Poche idee e confuse - Come da copione (o quasi), i primi assalti sono tutti di marca Hoffenheim. Già nel primo giro di lancette Luthe deve intervenire su Wagner e vede un paio di palloni circolare pericolosamente nella sua zona, ma lo scorrere dei minuti rende fiducia agli ospiti, due volte vicini a centrare lo specchio, soprattutto con Altintop. Rallentano invece i padroni di casa, dopo l'avvio a mille, non trovando spazi e perdendo ritmo, di fatto bloccandosi e non arrivando a una conclusione pericolosa in porta fino al finale. In mezzo, un paio di tiri in curva e un colpo di testa centrale e lento di Uth. Luthe risponde presente, senza enormi grattacapi, anche su altri due tentativi firmati Zuber e Kramaric, quest'ultimo su punizione.

Secondo tempo, porta stregata - I quindici minuti di riflessioni non giovano ai padroni di casa, che al rientro rischiano di andare sotto su un destro di Schmid, neutralizzato da Baumann. Dopo 10 minuti suona il campanello un'incornata di Uth sugli sviluppi di un corner, ma è troppo poco; già meglio riesce a fare Kramaric, il cui destro da fuori si infrange sul palo interno a Luthe battuto. Nagelsmann cambia, inserisce Amiri e Schwegler e il fraseggio ne beneficia, proprio il giovane numero 18 a dieci dal termine emula in tutto e per tutto il compagno croato, perchè si gira al limite, tenta il diagonale e impatta sullo stesso identico legno, sfiorando nuovamente un vantaggio che non vuole arrivare. La porta sembra maledetta, Hinteregger è anche protagonista di un salvataggio sulla linea, l'Hoffenheim ci prova in ogni modo ma deve arrendersi: è quarto posto, mentre gli ospiti confezionano la salvezza.