Il Bayern Monaco non stecca alla prima gara ufficiale, rispondendo alle aspre critiche: batte, con l'ausilio dei calci di rigore, il Borussia Dortmund e si porta a casa la Supercoppa di Germania 2017. I tempi regolamentari terminano sul 2-2, per effetto delle reti di Pulisic, Lewandowski, Aubameyang e di un autogol di Piszczek nel finale, poi dal dischetto è decisivo l'errore di Bartra per far festeggiare i bavaresi. Sesta Supercoppa per i Campioni di Germania in Carica, migliori nel primo tempo, salvo poi subire un po' troppo nella ripresa. Ma, alla fine, vincenti.

Fonte immagine: Twitter @FCBayern
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Oltre alle critiche, ci sono anche le scelte di formazione di fatto obbligate per Carlo Ancelotti, che opta per adattare Rafinha a sinistra per non lanciare il giovane Friedl in un match così complicato. Kimmich completa la difesa a destra, con Hummels e Javi Martinez al centro. Tolisso e Rudy sono la coppia centrale tutta nuova, mentre davanti Muller e Ribery agiscono larghi, con Vidal con licenza di inserirsi dietro Lewandowski. Out Boateng, Alaba, Bernat, Thiago Alcantara, Robben e James. Tante defezioni anche tra gli ospiti, mancano tra gli altri Gotze, Reus, Durm, Guerreiro e Schmelzer: Bosz costruisce il suo 4-3-3 sul tridente formato da Dembelé, Aubameyang e Pulisic, mentre in mezzo al campo si vede Dahoud, insieme a Castro e Sahin. Davanti a Burki la sorpresa è Zagadou sulla sinistra, scelta obbligata, mentre il resto della retroguardia è il solito: Piszczek a destra, Sokratis e Bartra al centro.

Intensità sin dalle primissime battute, sebbene le occasioni latitino: i due centrocampi faticano a fare da filtro, serve uno spunto di Dembelé per liberare al tiro Sahin dopo 180 secondi. Il turco va col mancino, largo di poco, stappando la gara. Meglio di lui non fa Robert Lewandowski, innescato da uno spettacolare lancio di Franck Ribery; sparando in cielo da ottima posizione. Cinico e spietato è invece Cristian Pulisic, che al 12' soffia palla a Javi Martinez complice un controllo difficoltoso del basco e si invola verso la porta: apre il piatto, fredda Ulreich, sblocca il punteggio. Il Bayern non si scompone, sebbene Ancelotti sbuffi vistosamente in panchina: risponde sul campo, di nuovo con un vivace Ribery che prova il destro a giro, ci mette i guantoni Burki. Il portiere svizzero capitola dopo diciotto giri d'orologio, ma le maggiori responsabilità sono della sua difesa: Rudy la attrae fuori e imbuca per la corsa di Kimmich, che ha tutto il tempo di aspettare l'arrivo al centro di Lewandowski, il cui tocco sotto misura vale l'1-1.

Festeggia il Bayern dopo il gol dell'1-1. | Fonte immagine: Twitter @FCBayern
Festeggia il Bayern dopo il gol dell'1-1. | Fonte immagine: Twitter @FCBayern

Nonostante l'assenza di svariate prime linee, i campioni di Germania sono costantemente pericolosi - trend contrario a quanto mostrato nella pre-stagione - e dopo il pari sfiorano anche il vantaggio immediato, trovando una respinta di Bartra sul destro a botta sicura di Muller, ispirato da un tacco di Vidal. Sempre col tacco mette i brividi a Ulreich Castro, l'estremo ex Stoccarda è lucido e va in presa senza farsi beffare. La scossa riassesta il Bayern, che nell'ultimo quarto d'ora del primo tempo torna a tempestare la porta di Burki, impegnato da Lewandowski con un tocco ravvicinato, quest'ultimo innescato dal solito Ribery. L'estremo svizzero del BVB viene salvato invece dal palo al 35', quando Muller e Kimmich triangolano: il cross del secondo per il primo è delicato, il capitano di serata del Bayern arriva ad incornare, ma coglie la faccia esterna del legno. Esterno della rete invece per Tolisso, che sfrutta un'altra idea di Ribery e un'altra incertezza di Zagadou per arrivare a colpire di testa, senza risultati. L'ultima parola del primo tempo può averla Rudy col destro da fuori, Burki si distende e respinge, subendo poi fallo sulla corta respinta.

Bosz prova a cercare soluzioni alternative in panchina, optando per l'intensità di Rode al posto delle geometrie di Dahoud; la squadra ne risulta più equilibrata, inibendo le possibili ripartenze del Bayern. Il primo quarto d'ora scivola via senza occasioni - al massimo un sinistro su punizione (fuori) di Sahin ed uno spunto di Ribery. All'ora di gioco torna ad inventare un Dembelé leggermente spento, con un cross tagliato sul quale Castro, al centro dell'area, non arriva per questione di centimetri. Ancelotti vede i suoi più lenti e si gioca la carta Coman per Muller, oltre al cambio obbligato causa infortunio di Javi Martinez (in Sule). Le sliding doors della partita arrivano al 71', quando da una parte Lewandowski, tutto solo davanti a Burki, sceglie un passaggio errato per Coman, dando il via alla ripartenza Dortmund: Dembelé fa filtrare per Aubameyang, che scappa in posizione regolare e con l'esterno destro morbido scavalca Ulreich, trovando l'incrocio opposto.

Rispetto al primo tempo, la reazione del Bayern Monaco è un po' troppo nervosa - Vidal prima si fa ammonire, poi rischia anche il rosso - e fa il gioco del Borussia, che prova su punizione a chiuderla, non riuscendo nell'intento causa guantoni di Ulreich sul sinistro morbido di Sahin. I bavaresi danno l'impressione di crederci soltanto nei minuti finali, quando in maniera abbastanza rocambolesca riescono a riagganciare la partita: punizione di Rudy dalla destra (ingenuità di Passlack), Sule svetta sul cross colpendo la traversa, ma la palla ritorna in campo e, dopo un flipper impazzito sotto porta propiziato da un tocco di Kimmich, oltrepassa beffardamente la linea con deviazione decisiva di Piszczek. Nel recupero Coman potrebbe addirittura provare a vincerla, ma anziché aprire il gioco sulla destra in transizione calcia in porta: Burki la tiene. Triplice fischio, si va ai rigori.

Il primo ad incaricarsi della battuta è Robert Lewandowski, glaciale e lucido nello spiazzare Burki. Precisissimi sono anche Dembelé e Ribery, poi Philipp - anch'egli impeccabile - mantiene la parità assoluta. Burki riesce a spezzare il ritmo indovinando l'angolo del rigore, battuto male, di Kimmich: Aubameyang ringrazia, terzo rigore in fila senza incrociare e Ulreich ancora battuto. Rudy prova a dare fiducia ai suoi trovando in pieno il sette, mentre Rode calcia malissimo - come Kimmich - il rigore dell'ex, ristabilendo la parità. Vidal si gioca l'ultimo di potenza, vincente, Castro la precisione: gol. Quattro pari, si va ad oltranza e Sule inizia pescando l'incrocio chirurgicamente, mentre Bartra incrocia, trovando le mani sicure di Ulreich. La Supercoppa va in Baviera.