Giornata sulla carta favorevole al Chelsea di Antonio Conte. Scintille in conferenza, attacco frontale alla stampa, Conte rivendica il suo ruolo, annulla le polemiche interne e volge lo sguardo ai prossimi impegni. Il messaggio è chiaro, fronte compatto per superare la crisi. I blues raggiungono l'appuntamento forti di due successi, il primo, tribolato, con il Watford in Premier, il secondo in Carabao Cup, 2-1 all'Everton. Una lotta selvaggia per riacciuffare un'annata complicata da un mercato incompleto e dalle due consecutive batoste rimediate con City e Palace. Proprio il City di Guardiola comanda il campionato, difficile ora pensare al rientro. Nove i punti di ritardo del Chelsea. Conte guarda però alla giornata odierna con fiducia, perché si affrontano United e Tottenham, le due squadre che si dividono la piazza alle spalle dell'undici diretto da Pep. 

Il Chelsea gioca qualche ora dopo rispetto alle dirette concorrenti. Alle 18.30, al Vitality Stadium, visita al Bournemouth di Eddie Howe, invischiato nei bassifondi - 19esimo con 7 punti - ma riabilitato in parte dallo squillo inatteso con lo Stoke City. Tra gli ospiti, poche novità. Non recuperano Moses e Kanté, l'undici è quindi definito dalle assenze. Conte ripropone la difesa a tre, marchio di fabbrica. Rudiger, David Luiz e Cahill a protezione dell'estremo Courtois. A centrocampo, la fisicità di Bakayoko e il piede educato di Fabregas, con Alonso e Azpilicueta a presidiare l'esterno. In fase di ripiegamento, 5-3-2, con Alonso e Azpilicueta a scivolare sulla linea di difesa e Pedro e Hazard esterni in mediana. Morata, decisivo nel finale con l'Everton, è l'attaccante di ruolo. 

Courtois; Rudiger, Luiz Cahill; Azpilicueta, Fabregas, Bakayoko, Alonso; Pedro, Hazard, Morata.

Qualche incertezza anche nel Bournemouth. Alcuni giocatori non vivono il miglior momento di forma, altri devono recuperare da qualche acciacco. "Rispettiamo il Chelsea, ma crediamo in noi stessi", così Howe presenta la gara interna con i blues. Guanto di sfida a Conte, monito per i suoi. Giusto mirare al vertice, tentare l'impresa. 

Begovic; Smith, Francis, Ake, Daniels; Ibe, Cook, Surman, Stanislas; Mousset, Afobe.