Archiviate ben diciannove giornate di campionato, è tempo di primi giudizi in Ligue 1, con tante squadre al centro di un buon momento di forma ed altrettante reduci da momenti poco fortunati. Partendo dalle cosiddette promosse, non poteva fare molto di più il Paris Saint-Germain, squadra tra le più micidiali d'Europa ormai involata verso uno scudetto apparentemente inattaccabile dalle altre diciannove di Ligue 1. Se si esclude il passo falso contro lo Strasburgo, i parigini non hanno mai mostrato segni di cedimento, imponendosi fino ad ora come la formazione con il miglior attacco e la miglior difesa, a cui si aggiunge l'ovvia vetta della classifica a  +9 dalla seconda classificata Monaco.

I ragazzi di Jardim, ad oggi medaglia d'argento, hanno avuto l'abilità di riprendersi dopo un inizio stagionale poco fortunato, superando la botta dell'eliminazione in Champions League e quello stravolgimento della rosa che in estate ha visto partire numerosi giocatori-simbolo, su tutti Bakayoko, Bernardo Silva e Mbappe', acquistato proprio dal Paris Saint-Germain. Stessi problemi ha avuto l'Olympique Lyonnais, alla prima stagione senza Lacazette, capace di superare il turno in Europa League e di un colpo di reni importante e che ha consentito ai leoni di affiancare il Monaco al secondo posto della classifica. Grazie alle reti di Fekir e Mariano Diaz, i ragazzi di Génésio hanno dimostrato una pericolosità unica e sicuramente punteranno ad un posto nell'Europa che conta.

Sorrisi e consensi, hanno conquistato anche Marsiglia e Nantes, reduci da una buona parte di stagione ed ancora non estromesse dalle nobili posizioni, obiettivo minimo dichiarato a inizio anno sia da Garcia che da Ranieri, che ha preso i canarini dopo l'abbandono di Conçeiçao, autore di un miracolo sportivo la scorsa stagione. In ripresa, ma comunque a tratti deludente, il Nizza, ora in forma ma fino a quattro partite fa seriamente a rischio retrocessione. Sembra assurdo, ma la sorpresa della scorsa Ligue 1 ci ha messo più del previsto ad oliare i propri meccanismi, sfiorando a più riprese le zone basse della classifica. Bene anche il Montpellier, settimo e lontano dalla diciottesima piazza, ultima posizione valevole la retrocessione in Ligue 2.

Evitando di spendere parole sul "gruppone" di squadre a centro classifica, collettivi senza infamia e senza lode che stanno onorando la stagione, passiamo velocemente alle dolenti note, quelle rose che stanno invece deludendo le aspettative. In cima a questa negativa classifica, si piazza senza ombra di dubbio il Lille, partito con i migliori auspici estivi ma costantemente ripiegatosi su se stesso gara dopo gara. L'ex squadra del loco Bielsa, esonerato a causa di una serie infinita di prestazioni negative nonostante un calciomercato importante, non sembra essere guarita dal mal di sconfitta, alternando prestazioni negative a performances scialbe ed insipide. Certo, rispetto ad inizio stagione il cambiamento è impercettibilmente evidente, ma per salvarsi occorrerà una decisa inversione di rotta da qui in avanti.

Delusione anche per il Saint Etienne, ad inizio stagione tra le big di testa ma crollato dopo la sconfitta patita dal Paris Saint-Germain nell'agosto scorso. Non è un caso infatti che les verts abbiano cominciato a dondolare proprio dopo il 3-0 subito, alternando buone prestazioni a sconfitte apparentemente senza senso. Nell'ultimo periodo la crisi del Saint Etienne si è acuita, con ben dieci turni senza vittorie e solo tre punti conquistati. Malissimo ed ultimo, poi, il Metz, praticamente già condannato alla Ligue 1 salvo eventuali miracoli sportivi. Le due vittorie consecutive fanno ben sperare, i ragazzi di Hantz dovranno subito riprendere la marcia dopo la sosta natalizia.