In settimana, semifinale d'andata in Copa del Rey. La zampata di Luis Suarez per regolare il Valencia ed avvicinare l'atto ultimo della competizione. Per il Barcellona, è tempo di tornare alle fatiche di campionato. Impegno pomeridiano, alle 16.15 Valverde fa visita al collega Quique Flores, tecnico dell'Espanyol. I catalani si presentano al RCDE Stadium forti di una graduatoria senza macchia. 57 punti in 21 partite, sette vittorie consecutive dopo il 2-2 con il Celta. Il vantaggio è di enormi proporzioni, il Barca procede con il pilota automatico, senza eccedere. Di recente, qualche scricchiolio, celato dalla qualità superiore dei singoli a disposizione del citato Valverde. Non c'è spazio per alcun rilassamento, concentrazione massimale per non perdere le buone abitudini. 

Per la gara con l'Espanyol, assenti Dembélé, Vermaelen e A.Gomes. Dietro non ci sono grossi problemi, Umtiti sta disputando una stagione d'eccellenza e forma con Piqué la miglior coppia d'Europa. Valverde ruota con grande intelligenza i laterali bassi, con ogni probabilità spazio oggi a J.Alba e Sergi Roberto. Busquets è il metronomo, Rakitic e Paulinho rifiniscono il pacchetto centrale, dove alberga, con maggior libertà, anche Iniesta. Parte al largo, può alzarsi a ridosso di Messi e Suarez, mutando il 4-4-2 in un più offensivo 4-3-3.   

L'Espanyol è quindicesimo in Liga, i punti all'attivo sono 24, sette lunghezze di margine sulla zona rossa. Quique Flores può quindi avvicinarsi al duello senza pressioni ulteriori. Non c'è l'obbligo del risultato ad ogni costo, c'è però la voglia di giocarsi la partita, di firmare un'impresa auspicata dal popolo di casa. Undici compatto, due linee a quattro molto vicine per fermare il giro-palla catalano, Gerard Moreno e Leo Baptistao per punire eventuali mancanze blaugrana. Nella terra di mezzo, troviamo David Lopez e V.Sanchez, gli esterni sono Darder e Granero. A O.Duarte e Hermoso il compito di disinnescare Messi e Suarez. Non un affare da poco.