Giornata n.27, fermata decisiva per la Liga. Al Camp Nou, va in scena lo scontro diretto tra prima e seconda della classe. Il Barcellona, imbattuto, guida la graduatoria, ma il margine sull'Atletico è ridotto a cinque lunghezze. Responso chiaro, in caso di successo catalano campionato agli archivi, con un'affermazione ospite discorso apertissimo. La condizione delle due squadre è diversa. Valverde deve fronteggiare un calo evidente, noto da diverse settimane. Tre pareggi nelle ultime cinque - Messi ad evitare il KO sul campo del Las Palmas - l'undici blaugrana fatica a riproporre la sua versione d'élite, apprezzata a lungo nei primi mesi della corrente annata calcistica. Fiato corto, inserimento dei nuovi ad oggi incompleto, molteplici le cause. Il recente turnover varato dal tecnico - l'utilizzo al contempo di Coutinho e Dembélé, il rilancio di Vidal per citare alcune mosse - conferma l'assunto. Valverde prova a muovere le pedine per ritrovare brillantezza, per sfruttare in pieno il potenziale a disposizione. Il Barcellona, oggi, può contare su un vantaggio temporale, il ritorno di Champions con il Chelsea è in programma il 14 marzo, ogni sforzo può quindi essere compresso qui. 

Come detto, stato di forma totalmente opposto per l'Atletico, una macchina da guerra, in pieno stile Simeone. Sei vittorie consecutive, otto nelle ultime nove, quattro gol al Leganes - una sola firma, quella di Griezmann - per spaventare il Camp Nou e il Barcellona. Il citato Griezmann è il simbolo della rinascita, prima sostituito e criticato, ora osannato e riverito. Un cambio d'abito repentino e necessario per sognare la Liga dopo il fallimento in Champions. A differenza del Barcellona, l'Atletico deve prendere parte all'impegno europeo nella settimana alle porte, ma l'ottavo con la Lokomotiv - Europa League - non può occupare, per importanza, la stessa "pagina" della partitissima di Spagna. Simeone può tranquillamente gestire le due contese - la seconda deve essere considerata inoltre nell'ottica dei 180 minuti - pochi problemi nell'ambiente biancorosso. 

Nel Barcellona, assenti per scelta tecnica Yerry Mina, A.Vidal e D.Suarez. 4-4-2, modulo malleabile grazie alle caratteristiche degli interpreti. Gli esterni di centrocampo sono Iniesta e Coutinho - entrambi assenti con il Las Palmas, per il brasiliano ingresso nella ripresa - mentre Rakitic e Busquets blindano la mediana, oscurando una linea a quattro di difesa diretta da Piqué. Umtiti completa il pacchetto di mezzo, i laterali bassi sono Jordi Alba e Sergi Roberto. Messi e Suarez gli avanti. Non mancano elementi di rottura, in grado di mutare il corso degli eventi a partita in corso, Paulinho e Dembélé, queste le carte di Valverde. 

Simeone ha l'intero organico a disposizione. L'ex centrocampista dell'Inter sceglie la via della continuità, 4-4-2 quindi, con Correa e Koke al largo. Saul è l'elemento di superiore tecnica nella zona nevralgica, Gabi è in vantaggio su Thomas. Esperienza, una vita con questi colori, è la sua partita. Griezmann si muove sulla trequarti, chiave per aprire la retroguardia catalana, elemento di supporto per Diego Costa. Gimenez e Godin proteggono Oblak, i terzini sono Vrsaljko - favorito su Juanfran - e Filipe Luis.  A disposizione, Gamerio, Torres e Vitolo. 

Fischio d'inizio alle 16.15, dirige Gil Manzano. 

Le probabili formazioni