Se la Serie A ci offre un super-weekend, ricchissimo di sfide imperdibili, anche in Premier League non si scherza: passato un sabato che ha visto in campo, tra le altre, Liverpool e Tottenham, tocca all’Arsenal provare a spezzare il suo periodo nero sul campo del Brighton.

Kick-off previsto per le 14.30 all’AmEx Stadium, dove i Seagulls arriveranno forti di ben sei risultati utili consecutivi tra tutte le competizioni: i trionfi casalinghi negli scontri diretti contro West Ham (3-1) e Swansea (4-1) hanno permesso ai ragazzi di Hughton di staccarsi nettamente dalla zona salvezza, volando al dodicesimo posto. La classifica è cortissima, ma un’altra stagione in Premier sembra una prospettiva possibile.

Anche in FA Cup, il Brighton si è fatto giustizia: prima il 2-1 al Palace, poi la vittoria esterna sul Middlesbrough e quella interna contro il Coventry. Tre turni superati giocando con diverse seconde linee, ma ora arriva lo scoglio più grande: ai quarti di finale, infatti, ci sarà il Manchester United di José Mourinho.

L’unico assente per Chris Hughton è Steve Sidwell, out da tempo per i problemi alla schiena. Comunque, il tecnico di origine ghanese dovrebbe affidarsi ai suoi giocatori di maggior qualità: previsto dunque un 4-4-1-1 con Gross a supporto del top-scorer Glenn Murray. Knockaert ed Izquierdo saranno i due esterni, con Stephens e Propper a fare da diga. Dietro possibile vedere Schelotto da terzino destro, con Bong suo opposto, mentre la solita coppia difensiva Duffy-Dunk dovrebbe proteggere Ryan.

Brighton And Hove Albion (4-4-1-1): Ryan; Schelotto, Duffy, Dunk, Bong; Knockaert, Stephens, Propper, Izquierdo; Gross, Murray. All. Hughton

Dall’altra parte, l’Arsenal arriva a questa sfida con una stagione ridotta quasi ai minimi termini: male, malissimo, nelle ultime uscite, con quattro sconfitte su cinque gare giocate, unica eccezione la trasferta contro l’Ostersunds in Europa League. Le gare perse contro Tottenham e Manchester City, in campionato, hanno condannato i Gunners a sprofondare a -13 dal quarto posto. Un gap pesantissimo, che difficilmente sarà ricucito. Di conseguenza, a meno di un clamoroso cammino in Europa League (giovedì intanto arriva la trasferta a San Siro contro il Milan) l’accesso alla prossima Champions è compromesso.

E non solo: anche la possibilità di portare a casa un trofeo stagionale, la Carabao Cup (coppa di lega, che manca nel palmares di Arsene Wenger alla guida dei londinesi) è stata buttata alle ortiche. A Wembley, infatti, il Manchester City ha potuto fare il bello ed il cattivo tempo, spazzando via per 3-0 gli avversari e ripetendosi appena quattro giorni dopo in campionato, con lo stesso risultato.

Arsene Wenger per questa sfida dovrà fare a meno di Lacazette, Monreal e del desaparecido Cazorla, mentre è in dubbio per un problema alla caviglia Jack Wilshere. Nel 4-2-3-1 disegnato dall’alsaziano, dunque, sarà Kolasinac ad agire da terzino sinistro, con Bellerìn a destra. Koscelny e Mustafi davanti a Cech, Xhaka e Ramsey formano la mediana in supporto al trio Mkhitaryan-Ozil-Iwobi. Davanti, Pierre-Emerick Aubameyang è il terminale offensivo.

Arsenal (4-2-3-1): Cech; Bellerin, Koscielny, Mustafi, Kolasinac; Xhaka, Ramsey; Iwobi, Ozil, Mkhitaryan; Aubameyang. All. Wenger

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About the author
Stefano Fontana
Ventenne. Ex-Liceo Scientifico abruzzese, trapiantato a Bologna nella facoltà di ingegneria informatica. Da sempre malato di calcio, fede rigorosamente rossonera, alla quale nel tempo si è aggiunta quella biancorossa dei Gunners. Con gli anni ho imparato ad amare tennis e basket NBA, grazie rispettivamente a Roger Federer ed alle mani paranormali di Manu Ginobili. Aspirante chitarrista con poche fortune. Non rifiuto mai una birra gelata.