Ore 20.45, Parco dei Principi. La stagione del PSG è a un bivio, il ritorno degli ottavi di Champions può segnare la fine dell'attuale corso o l'ascesa definitiva di una squadra di talento ma ad oggi a secco nel grande appuntamento. Emery è all'ultima curva, deve ribaltare un verdetto per molti scritto. Il cammino in patria - Ligue 1 blindata e 2-0 al Troyes nel week-end, finale in Coupe de la Ligue, semifinale in Coupe de France - non può soddisfare. Questa è una rosa costruita per imporsi oltre i confini nazionali, per sollevare il più importante trofeo a livello di club. Dopo il fallimento della scorsa annata, serve una scossa. Il match con il Real viene visto da queste parti come il naturale trampolino di decollo. Da una spagnola all'altra, dal Barcellona al Madrid, dall'1-6 del Camp Nou ai 90 minuti sul rettangolo francese.

La situazione è diametralmente opposta a quella della precedente edizione. Il Paris non deve proteggere il fortino, deve anzi sprigionare la sua forza d'attacco per rimediare ai tre gol incassati al Bernabeu dopo l'iniziale vantaggio a firma Rabiot. Non necessariamente un male, senza eccessive riflessioni tattiche, Emery può sfruttare l'ingente potenziale a disposizione. L'assenza di Neymar - defezione prolungata - limita solo in parte le possibilità dei francesi. Il brasiliano è senza dubbio il giocatore di maggior classe, l'elemento di personalità in grado di accorciare il gap di abitudine e esperienza al palcoscenico rispetto al Real-Zidane, ma la panchina del Paris offre soluzioni credibili. Angel Di Maria, il naturale cambio di O'Ney, ha un passato proprio in bianco, ha in bacheca la Champions e porta alla causa superiore propensione al sacrificio e al dialogo. Un fuoriclasse, costretto alla panchina dall'infinita margherita transalpina. 

"La gara di domani è un momento molto importante di questa stagione. È un momento unico per tutti i sostenitori del PSG e per tutta la Francia. La prima cosa da fare è pensare a noi stessi. Voglio giocare di fronte ai migliori. In più domani giocheremo in casa, al Parco dei Principi e già per questo la gara sarà diversa da quella dell'andata" La conferenza completa.

I convocati 

Cibois, Areola e Trapp; Kimpembe, Dani Alves, Marquinhos, Kurzawa, Meunir, Thiago Silva e Yuri; Draxler, Lo Celso, Rabiot, Nkunku, Motta, Verratti, Pastore e Lass Diarra; Di María, Cavani e Mbappé.

Fuori Neymar, come detto. Di Maria rifinisce il tridente, Cavani, sottotono in Spagna, è l'ariete centrale. In mediana, Emery rinuncia a Lo Celso, titubante al cospetto dei grandi, e rilancia T.Motta. Non è al top, ma per gestione e giro-palla ha pochi eguali. Ai lati dell'ex Inter, Verratti e Rabiot. I laterali bassi sono Alves e Kurzawa - necessaria una spinta costante per limitare le sgroppate dei terzini del Madrid, soprattutto Marcelo. T.Silva, "cancellato" dal primo atto, torna in mezzo alla difesa con Marquinhos. Areola tra i pali.