Battuta d'arresto per il Milan. Dopo 13 risultati utili consecutivi, infatti, i rossoneri perdono per la prima volta dopo lo 0-2 incassato dall'Atalanta, con lo stesso risultato e nello stesso stadio (San Siro), nell'andata degli ottavi di finale di Europa League contro l'Arsenal. A decidere la gara sono Mkhitaryan e Ramsey, entrambi a segno su invenzioni di Ozil nel primo tempo. Inutile l'offensiva nel finale, i rossoneri pagano un pizzico di disorganizzazione ed i tanti errori individuali: tra una settimana, all'Emirates Stadium, servirà un mezzo miracolo.

Rino Gattuso non si tradisce e presenta a San Siro la sua formazione-tipo nella sua interezza: 4-3-3 con Bonucci e Romagnoli davanti a Donnarumma, Calabria e Rodriguez sulle fasce.  Biglia è il metronomo, Kessié e Bonaventura le mezzali. Suso e Calhanoglu, invece, agiscono a supporto di Patrick Cutrone. Dall'altra parte, Arsene Wenger deve fare a meno dei due terzini titolari (Bellerin e Monreal), optando dunque per Chambers e Kolasinac. Koscielny e Mustafi completano la linea davanti ad Ospina, mentre Xhaka e Ramsey vanno a formare la diga di centrocampo. Ad agire in posizione più avanzata è invece Wilshere, che con Ozil e Mkhitaryan completa la trequarti a supporto di Danny Welbeck.

Inizia subito forte il Milan, che da corner trova lo splendido traversone di Suso: palla tesa, forte, deviata da due tocchi sul primo palo. La traiettoria diventa insidiosissima, ma Bonaventura non riesce ad arrivarci in spaccata, a due passi dalla porta. La gara si accende con i Gunners che rispondono: ottima l’iniziativa centrale, dopo la lunga manovra, di Wilshere che scarica su Mkhitaryan. Destro secco dell’armeno, ma la conclusione si spegne sull’esterno della rete. Poco dopo ci prova, sempre sulla fascia sinistra, anche Ozil, ma arrivato sul fondo il tedesco trova l’opposizione di Bonucci. La svolta, però, arriva al quarto d’ora, sempre da quella parte: Henrikh Mkhitaryan si muove nello spazio, ed Ozil è bravissimo a servirlo di prima, dalla trequarti. Il lob è perfetto, l’esterno armeno può controllare, spostarsela sul destro e, complice la deviazione anomala di Bonucci, fare 0-1.

Le squadre comunque sono abbastanza lunghe, praticamente ogni azione si svolge in ripartenza: rimangono a terra prima Calabria e poi Mustafi, che impatta su Ospina nel tentativo di anticipare l’insidiosissimo Cutrone, ma entrambi possono rientrare e continuare il gioco. Alla mezz’ora è l’Arsenal che gestisce la maggior parte dei palloni, con l’ottimo dialogo, di qualità anche nello stretto, mentre i rossoneri cercano di riuscire a sfruttare i momenti (rari) in cui il primo pressing inglese va a vuoto.

Nel finale Bonucci e compagni si spingono in avanti, ma rischiano tantissimo: Chambers, col mancino teso, costringe Donnarumma ad estendersi al suo massimo sulla sinistra per respingere in corner. A cinque dal termine del primo tempo, invece, è Biglia ad addormentarsi sulla sfera, permettendo a Welbeck di scipparlo ed involarsi verso la porta. Il destro del britannico è potente, da vicino, ma centrale, e Donnarumma può bloccare. Sembra tutto pronto per tornare negli spogliatoi, ma nei quattro di recupero succede di tutto: ancora Welbeck, nell’ennesimo contropiede, lancia a cercare Mkhitaryan. Nonostante la deviazione di Biglia, il tarantolato esterno di Wenger ci arriva ancora, se la sposta al solito sul destro e calcia a giro, trovando clamorosamente solo la parte alta della traversa. Il Milan prova a rispondere, gli inglesi si salvano, ma all’ultimo secondo di gioco arriva il disastro per i rossoneri: una rimessa laterale sbagliata permette ad Ozil di portare palla sulla trequarti e di trovare l’imbucata perfetta. Ramsey scatta, evita per millimetri il fuorigioco, fa fuori Donnarumma con la finta e sostanzialmente entra in porta con il pallone. A fine primo tempo è 0-2 Arsenal.

I padroni di casa iniziano però comunque con convinzione la ripresa, andando vicinissimi alla rete al quinto minuto: l’azione sfocia bene sulla destra dove Calabria trova il cross al centro. Sul dischetto sbuca Bonaventura, col destro, per battere praticamente un rigore in movimento, ma la palla schizza alta sopra la traversa. Gli uomini di Gattuso continuano a provarci, in tutti i modi, ma la difesa avversaria è sempre brillante: tempestivo, ad esempio, Koscielny che in allungo tocca il traversone di Calhanoglu per impedire a Kessié di involarsi verso Ospina. Poco dopo, l’allenatore del Milan si gioca il tutto per tutto mandando dentro Kalinic, proprio al posto del turco, e schierandosi con una sorta di 4-2-4 a due punte.

Scavallata l’ora di gioco c’è spazio anche per André Silva, ma i rossoneri continuano a faticare estremamente a sfondare il muro eretto davanti ad Ospina. Tanti traversoni, tanti tentativi, ma i centrali dell’Arsenal continuano ad avere la meglio. Quando Maitland-Niles, subentrato a Kolasinac, regala la palla a Suso in area, però, lo spagnolo spara altissimo sopra la traversa da ottima posizione.  Mentre si entra negli ultimi dieci minuti di gara Gattuso manda in campo anche Borini, mentre Wenger passa alla difesa a 5 con l’inserimento di Holding.  André Silva manda in porta Kalinic con il tocco filtrante, trovando però sulla sua strada la reattività di Ospina, che allontana col piede, a salvare gli inglesi. Nel finale i rossoneri si riversano in avanti, ma i Gunners (ed i tanti errori individuali) impediscono qualsiasi tentativo di rimonta: per passare il turno servirà un’impresa all’Emirates Stadium.

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About the author
Stefano Fontana
Ventenne. Ex-Liceo Scientifico abruzzese, trapiantato a Bologna nella facoltà di ingegneria informatica. Da sempre malato di calcio, fede rigorosamente rossonera, alla quale nel tempo si è aggiunta quella biancorossa dei Gunners. Con gli anni ho imparato ad amare tennis e basket NBA, grazie rispettivamente a Roger Federer ed alle mani paranormali di Manu Ginobili. Aspirante chitarrista con poche fortune. Non rifiuto mai una birra gelata.