Splendida prova del Manchester United che, a Old Trafford, porta a casa una delle gare più importanti della stagione, quella contro il Liverpool, per 2-1 e si assicura il secondo posto virtuale in Premier League, spedendo i Reds a -5 punti. Cruciale l’ottimo avvio dei Red Devils, che vanno a segno due volte, in due azioni quasi fotocopia, con Marcus Rashford nella prima mezz’ora. Dopodiché, il grosso del lavoro lo fa la difesa, bravissima a coprire tutti gli spazi prima che il Liverpool riuscisse a sfruttarli. Nonostante l’autogol di Bailly dopo l’ora di gioco, i ragazzi di Klopp non riescono a sfondare e tornano ad Anfield con l’amaro in bocca dell’ennesima occasione mancata.

José Mourinho sorprende ancora una volta con le sue scelte: rilanciato dal primo minuto Rashford, preferito a Lingard per l’assenza di martial, insieme a Mata e Sanchez, in supporto di Lukaku nel 4-2-3-1. In mezzo non c’è Pogba, è McTominay ad affiancare Matic, mentre Valencia e Young sono i due terzini. Smalling e Bailly, invece, proteggono la porta di De Gea.
Dall’altra parte, solito 4-3-3 per Jurgen Klopp che punta su Lovren e Van Dijk davanti a Karius, mentre sugli esterni ci sono i due giovani terribili Alexander-Arnold e Robertson. Emre Can è il perno del centrocampo, con Oxlade-Chamberlain e Milner accanto a lui. Davanti, solito terzetto con Salah, Firmino e Mané.

L’inizio di partita è abbastanza tattico, con il Liverpool a fare partita ed il Manchester capace di riempire bene gli spazi in difesa. Al quattordicesimo, però, è Marcus Rashford a sbloccare la gara: direttamente da rinvio di De Gea, Lukaku vola altissimo a fare da torre e, di testa, riesce a lanciare l’inglese che brucia Alexander-Arnold, lo fa fuori con una finta per rientrare sul destro e batte Karius con il tiro a giro. Azione rapidissima, in pochi secondi arriva l’1-0 che fa esplodere Old Trafford.

Il Liverpool prova a reagire, di rabbia, e dopo soli sei minuti va vicinissimo al pari: corner di Salah, Van Dijk prende il tempo a Matic e sostanzialmente può colpire di testa in area piccola, a due metri dalla linea di porta, ma l’impatto è sporco e la sfera termina a lato. Come la regola non scritta più famosa del calcio vuole, lo United tramuta subito lo spavento in gioia: azione fotocopia rispetto a quella del primo gol, col rinvio lungo di De Gea a cercare Lukaku. Stavolta il belga la mette giù, premia l’inserimento di Mata ma, dopo il rimpallo in area, la palla torna buona di nuovo per Rashford che apre il destro e, complice la deviazione di Alexander-Arnold, beffa Karius per il raddoppio dei Red Devils.

Anche dopo l’uno-due, il Liverpool continua ad usare fisicità e rapidità, ma la difesa organizzata del Manchester riesce sempre ad avere la meglio, leggendo le linee di passaggio e spezzando la manovra. Al contrario, i padroni di casa triangolano benissimo, in rapidità, nella trequarti offensiva, regalando un vero spettacolo che spesso e volentieri mette i Reds in apprensione. Firmino prova ad inventarsi il mancino dopo la bella sventagliata di Robertson, ma De Gea controlla bene, mentre dalle parti di Karius è Mata a sciupare tutto con la rovesciata, in area, da distanza ravvicinata. La gara rimane attiva, ma all’intervallo sono i ragazzi di Mourinho a sorridere.

Nel secondo tempo è il Liverpool a costruire di più, soprattutto con i tre davanti, ma ancora una volta lo United non rieschia nulla. Ci prova in apertura, con il solito stacco imperioso, Van Dijk, ma la palla termina alta. Stesso esito per i tentativi, dalla lunga distanza, di Oxlade-Chamberlain, ribattuto, e Milner, che con la botta di mancino non inquadra la porta. Il fortino dei Devils traballa però  dopo l’ora di gioco: Mané arriva sul fondo a sinistra, trova spazio e mette al centro il traversone. Eric Bailly, fino a quel momento uno dei migliori dei suoi, arriva sul primo palo per spazzare, ma svirgola clamorosamente e batte, alle sue spalle, De Gea. Tragicomicamente, il Liverpool ritrova l’insperata rete che accorcia le distanze e riapre la gara.

Mou si premura gettando nella mischia Marouane Fellaini al posto di Rashford, mentre Klopp sceglie Lallana per Chamberlain, prima di provare il tutto per tutto con Solanke ad aggiungersi al tridente. Troppa indecisione condiziona le azioni offensive degli ospiti, che troppo spesso finiscono con il perdere palloni sanguinosi rischiando addirittura di concedere il tris allo United, in particolare agli scatenati Sanchez e Fellaini. Nel finale saltano tutti gli schemi, ed il Liverpool ci prova a pieno organico: Bailly, però, si fa perdonare lanciandosi a peso morto per chiudere la strada a Mané prima ed a Firmino poi, entrambi lanciati bene in area di rigore. A trenta secondi dalla fine, l’occasione arriva sugli sviluppi del dodicesimo corner ospite: la palla carambola e si alza, Momo Salah si coordina e colpisce con il collo mancino, ma la sua conclusione è altissima e vola sopra la traversa della porta di De Gea. Si tratta dell’ultima emozione, è lo United a portare a casa il big match di questa giornata. 

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About the author
Stefano Fontana
Ventenne. Ex-Liceo Scientifico abruzzese, trapiantato a Bologna nella facoltà di ingegneria informatica. Da sempre malato di calcio, fede rigorosamente rossonera, alla quale nel tempo si è aggiunta quella biancorossa dei Gunners. Con gli anni ho imparato ad amare tennis e basket NBA, grazie rispettivamente a Roger Federer ed alle mani paranormali di Manu Ginobili. Aspirante chitarrista con poche fortune. Non rifiuto mai una birra gelata.