Alla vigilia della gara di ritorno degli ottavi di finale di Champions League contro il Chelsea, a tenere banco in casa Barcellona sono le parole di Andrè Gomes, il centrocampista portoghese che ieri ha confessato di sentirsi a disagio con la camiseta blaugrana. "Sto vivendo un inferno - il suo sfogo alla rivista Panenka - mi vergogno a uscire di casa, non sono tranquillo. Soffro la pressione che metto su me stesso, non riesco a esprimermi come so". 

Una vicenda che ha scosso l'ambiente catalano e che non poteva non essere commentata dall'allenatore del Barça, Ernesto Valverde, intervenuto in conferenza stampa nella presentazione del match del Camp Nou contro i Blues di Antonio Conte: "Ciò che Andrè ha riconosciuto in pubblico rappresenta un atto di coraggio - dice il tecnico - perchè tutti i giocatori, gli allenatori, coloro che stanno dietro le quinte, in genere sono restii a mostrare alcuna insicurezza o debolezza. Ma non si tratta di niente di nuovo, e lui non è l'unico. E' qualcosa che è capitato e capita a tutti noi. Sono situazioni da affrontare e superare guardando avanti. Niente che non mi sia mai capitato di trovare nella mia carriera da giocatore e da allenatore. Se il giocatore lo considera opportuno, è pronto per giocare domani. Ha grandi qualità, domani decideremo lo formazione, non vogliamo perderlo. Per quanto riguarda i tifosi, vanno conquistati con il gioco, l'intensità, il lavoro, la qualità. Questo è quello che devono fare squadra e singoli: il pubblico li aiuterà sempre. Ho parlato con Andrè, conosco i miei giocatori. Lui è qui per aiutarci, ma anche noi vogliamo supportarlo". Andrè Gomes è una delle soluzioni a disposizione di Valverde nel caso in cui Andres Iniesta non dovesse farcela per domani: "Ieri ha svolto gran parte dell'allenamento. Oggi vedremo come starà e valuteremo in base alle sue condizioni. Quella di domani è una partita importante, ma è anche un match in cui è necessario essere al 100%. Rischiarlo? Bisogna valutare quanto grande è il rischio". Questa invece la lettura della gara di domani: "Non so cosa potrà succedere domani, il Chelsea può schierarsi in diversi modi. A Londra, in alcuni momenti, hanno pressato alto, poi sono bravi a ripiegare e forti individualmente. Ci proveremo in ogni modo, ma non ci sono formule magiche. Per un anno sono stati la squadra migliore in contropiede di tutta la Premier League".

Valverde ammette poi quanto sia importante la posta in palio: "Una settimana fa abbiamo giocato una partita molto importante in Liga contro l'Atletico. Non era decisiva come domani, ma era comunque fondamentale. Domani una squadra rimarrà fuori, e ovviamente questo rende il tutto un po' più importante. Il Chelsea ha giocatori di grande qualità, che possono sparigliare in ogni zona del campo, come Hazard e Willian. Il brasiliano sta trovando la porta con facilità, non ha giocato bene solo all'andata, bisogna tenerlo d'occhio perchè è un giocatore che può creare superiorità numerica e che quando ha il piede caldo centra la porta. E' in un gran stato di forma". Il tecnico blaugrana si sofferma poi a parlare dei singoli della sua squadra, da Paulinho a Dembelè: "Sono contento di Paulinho, sta facendo una grande stagione, veniva da un calcio lontano. Vedremo domani se giocherà. E' uno che, oltre a segnare, aiuta la squadra. Dembelè? A Malaga i nostri avversari hanno giocato un tempo in dieci, ma lui ha fatto bene. Quando un giocatore fa una buona partita e si sente bene, acquista fiducia". Dopo aver sostenuto di non pensare a un rinnovo del suo contratto, Valverde parla di Leo Messi, a riposo a Malaga per la nascita del suo terzo figlio: "Sta molto bene, molto felice e ha voglia di giocare partite del genere. La Champions League motiva in maniera particolare i giocatori". Una Champions vinta negli ultimi sei anni: bottino scadente? "No, ogni squadra ha la stessa opportunità delle altre partecipanti di vincere la competizione. Tutto il resto non conta". Chiusura su Sergi Roberto, con rassicurazione finale: "Sta bene, il suo infortunio non è niente di importante".