L’Argentina di Sampaoli prepara il suo Mondiale e lo fa iniziando a sfidare in amichevole la nuova Italia di Di Biagio. Noi in Russia non ci saremo, ma la nostra Nazionale è sempre un ottimo avversario per prepararsi a impegni importanti. In casa Albiceleste si è discusso molto in questi giorni delle convocazioni di Sampaoli. Inevitabile. Tanti fenomeni chiamati, molti altri lasciati a casa per scelte di vario genere: due nomi su tutti, Dybala e Icardi

In conferenza stampa da Manchester, Sampaoli spiega le sue scelte: Dybala è un giocatore top ma o noi non siamo riusciti a trovargli il ruolo giusto o lui non si e' adattato alla nostra idea di gioco, che e' molto diversa da quella della Juve. Sta faticando a integrarsi. E' un giocatore che, per la sua anarchia, regala molti punti alla sua squadra diventando uno dei protagonisti del calcio mondiale. L'ideale sarebbe che crescesse all'interno di questo gruppo ma deve integrarsi". E in vista del Mondiale avverte: "dobbiamo capire se quelli che ci sono qui sono migliori di lui o se puntare sulla crescita di Paulo. Sara' questo il nostro lavoro d'ora in avanti. Icardi non è fuori per i Mondiali, ma se Higuain mantiene questi livelli...”

Il padrone dell’Argentina resta comunque uno solo, preciso: “Il proprietario di questa squadra e' Messi. Dobbiamo capire con chi giocare e con quale modulo ma tutto in funzione di Leo. Lui fa parte di ogni progetto, il suo magnetismo e' un plus. Se il Mondiale russo sara' quello di Messi? Lo sara', come lo sara' quello dopo o un altro ancora. Perche' gioca sempre meglio. E' in un momento di maturita' e responsabilita' ed e' un giocatore che potenzia tutti i suoi compagni di squadra. Ci sta aiutando moltissimo”. Da ultimo qualche indicazione di formazione: “Giocheremo con due centrali e due esterni che possano darci la possibilita' di attaccare sulle fasce. Poi a me piace che i calciatori mi dicano dove si sentono piu' a loro agio ma per fortuna abbiamo giocatori molto flessibili, che ci danno molte varianti”.

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Francesco Nasat
24 anni, giornalista pubblicista, allievo della scuola di giornalismo dell'Universitá IULM, laureato alla Cattolica di Milano in Linguaggi dei Media. Editor di Vavel Italia, scrivo di calcio e Milan sul web e la carta stampata da quando ho 18 anni