Yin e Yang per la Roma europea. Mentre i giallorossi rimontano e sconfiggono il Barcellona, la Lazio si autodistrugge contro il Salisburgo, gettando al vento il 4-2 dell'andata all'Olimpico. Il primo tempo passa alla storia come uno dei più noiosi della storia dell'Europa League, non succede praticamente niente e ai biancocelesti va bene così, con lo 0-0 la qualificazione è casa. Evidentemente ad Inzaghi però non basta e la Lazio nel secondo tempo scende in campo con un altro piglio. Due occasioni per Immobile e alla seconda il bomber biancoceleste trova la rete che mette teoricamente in cassaforte la qualificazione.

Gli austriaci non ci stanno e pareggiano immediatamente con Dabbur.  Poi al minuto 73 episodio emblematico: Luis Alberto si divora il gol che sarebbe valso il 6-3 totale, con due gol fuori casa. Da lì in poi, la caduta negli inferi. Il Salisburgo si risveglia dal torpore e fa tre gol nel giro di quattro minuti: Haidara, Hwang e Lainer condannano la Lazio fuori dalle coppe europee in una maniera che nessuno si sarebbe auspicato. Disastrosi i tre centrali, non meglio Strakosha. Adesso resta la volata finale per il posto in Champions. 

L'esultanza di Haidara dopo il 2-1 | Twitter @Europa League
L'esultanza di Haidara dopo il 2-1 | Twitter @Europa League
LA PARTITA

Il primo tempo di Salisburgo Lazio va in porto probabilmente come lo aveva pensato Inzaghi. Spazi assolutamente chiusi per gli austriaci e pochissime occasioni da gol. I primi quarantatre minuti di gara se ne vanno nel più totale anonimato, la Lazio forte del 4-2 dell'andata aspetta il Salisburgo, che però riesce a rendersi pericoloso un sola volta al sesto minuto con Hwang, che taglia alla perfezione in area e prova a segnare di prima, trovando l'ottima opposizione di Strakosha. Poi si devono aspettare i minuti finali della prima frazione di gara per vedere qualcosa che giustifichi l'acquisto del biglietto: Luis Alberto si inventa un passaggio con il tacco come se avesse gli occhi dietro la schiena, trovando Immobile che in area calcia di prima intenzione, ma si vede murato dalla parata di Walke. Poi allo scoccare del quarantacinquesimo risponde il Salisburgo, con Berisha che prova un diagonale dal lato sinistro dell'area, con il pallone che termina fuori di pochissimo. 

Lainer festeggia il gol del 4-1 | Twitter @Europa League
Lainer festeggia il gol del 4-1 | Twitter @Europa League


Ha ben altro copione il secondo tempo, con la Lazio che ha risparmiato energie ed ora è pronta ad affondare. Tre minuti dopo l'inizio, Luiz Felipe trova Immobile con un gran filtrante, la punta azzura si infila fra i due centrali difensivi del Salisburgo, ma il suo tiro viene ancora una volta parato da Walke, che mantiene a galla i suoi. Questo almeno fino al minuto 55, quando Luis Alberto disegna un arcobaleno diretto ai piedi di Immobile, che si infiltra alle spalle di Ramalho, apre il piattone e stavolta batte Walke, portando in vantaggio la Lazio. Servono però solo due minuti al Salisburgo per portare nuovamente sul pari il match: Yabo serve Dabbur, dribbling su De Vrij del numero 9 degli austriaci e botta dal limite dell'area che non lascia scampo a Strakosha. La partita si è scaldata e adesso il Salisburgo ci crede. Minuto 67: bolide di Schlager dalla distanza che si infrange contro il palo facendolo tremare, la sfera poi si spegne sul fondo, Strakosha tira un sospiro di sollievo, non ci sarebbe arrivato.

Passano cinque minuti e i padroni di casa vanno nuovamente vicini al vantaggio, stavolta con Hwang che stacca di testa superando De Vrij e sfiorando la porta di un nulla. Nell'azione successiva Luis Alberto si divora il gol del vantaggio, con Anderson che fa razzia di avversari e poi la dà al centro allo spagnolo che sbaglia il tiro e la deposita fra le braccia di Walke. Quest'errore peserà tantissimo. Il Salisburgo non ci sta e in quattro minuti fa tre gol, ribaltando il risultato dell'andata. Al 75' Haidara prova una conclusione da lunga distanza, Strakosha parte largamente in ritardo e la palla si insacca nell'angolino. Giusto i tempi per i festeggiamenti e al 77esimo Hwang fa il 3-1, lanciato dalle retrovie, con De Vrij e Radu che guardano la palla senza che nessuno dei due intervenga, mettendogiù e battendo in diagonale Strakosha. Come nella precedente occasione, il Salisburgo festeggia e punisce: minuto 79, sugli sviluppi di un calcio d'angolo per austraici Lainer si trova tutto solo davanti alla porta e deve solo appoggiare in rete facendo esplodere la Red Bull Arena, biancocelesti increduli. Difesa disastrosa. 

La Lazio nel finale tenta l'assedio, ma senza successo. Sconfitta che ha del clamoroso e che è completamente agli antipodi rispetto all'impresa dell'altra squadra della capitale. Con questi presuposti, mentali e fisici, il rush finale per la Champions si complica e non di poco. Assolutamente da rivedere Strakosha e tutto il reparto difensivo. 

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About the author
Lucio Ruggiero
Studia lettere moderne alla Federico II di Napoli, diplomato al Liceo classico Pietro Giannone di Benevento. Interista sfegatato e amante del calcio sin da bambino. Sogna un giorno di fare il giornalista sportivo.