Complice la sconfitta del Valencia a Barcellona, il Real Madrid di Zinedine Zidane si riprende il terzo posto in Liga, nel posticipo domenicale della trentaduesima giornata del campionato spagnolo. I merengues vincono infatti a Malaga, tristemente ultimo e ormai condannato alla retrocessione, grazie a una perla su punizione dell'applauditissimo ex Isco e a un gol di Casemiro. Per gli andalusi inutile la rete, in pieno recupero, dell'uruguaiano Diego Rolan. 

Zinedine Zidane resta fedele a se stesso nella preparazione della gara de La Rosaleda di Malaga. Tanto turnover in vista delle semifinali di Champions League contro il Bayern Monaco: Cristiano Ronaldo e Gareth Bale vengono lasciati addirittura a Madrid, e a riposo rimangono i vari Raphael Varane, Marcelo, Luka Modric e Toni Kroos. Ne scaturisce una versione ibrida del Plan B merengue di questa stagione, con Keylor Navas in porta, Dani Carvajal e Theo Hernandez terzini, Jesus Vallejo e Sergio Ramos centrali difensivi, Mateo Kovacic e Casemiro in mediana, Lucas Vazquez, Isco e Marco Asensio alle spalle dell'unica punta Karim Benzema. Avversario, un Malaga ormai rassegnato alla retrocessione, che però fa leva sull'orgoglio e sul campo di casa per togliersi una soddisfazione davanti ai propri tifosi. Speranza vana, perchè il Real non rischia praticamente nulla in difesa, eccezion fatta per qualche uscita spericolata di Keylor Navas su calcio piazzato, e attacca a ritmi controllati. Con il 4-2-3-1, Mateo Kovacic e Casemiro si dividono le incursioni in area. La più pericolosa è del croato, che impegna il portiere avversario Roberto in una gran parata. Non trova il bersaglio neanche Karim Benzema, che lavora benissimo per la squadra ma si inceppa sempre sul più bello, tra tiri sballati e respinti dagli avversari. La versione del Real senza Ronaldo vive dei lampi di Isco, Marco Asensio e Lucas Vazquez. Ed è proprio il malagueno a conquistarsi ed eseguire perfettamente un calcio di punizione dal limite. Perfetta la traiettoria del giocatore di casa, che non lascia scampa a Roberto, e non esulta per rispetto dei suoi vecchi tifosi, che lo acclamano come fosse ancora uno di loro. Contro un Malaga che mostra tutti i limiti che lo hanno condannato all'ultimo posto, il Madrid gestisce senza forzare: Sergio Ramos dà tranquillità al reparto difensivo, con Jesus Vallejo in crescita, nonostante qualche errore tecnico, mentre Dani Carvajal e Theo Hernandez spingono sugli esterni.

Non del tutto convincente la prova del giovane giocatore francese, che conferma qualità atletiche fuori dal comune, ma pasticcia spesso in fase di rifinitura e nel dialogo con i compagni di squadra. Non cambia il copione tra primo e secondo tempo: i merengues non spingono sull'acceleratore, ma costruiscono comunque occasioni con Benzema, ancora murato e anticipato, fino al raddoppio di Casemiro. Azione avviata e conclusa proprio dal brasiliano, che ruba palla a centrocampo, serve il centravanti francese, che rifinisce per Isco, perfetto nel tocco di esterno destro che libera lo stesso Casemiro per il sinistro che vale il 2-0 e chiude la partita. Zidane può dunque rilassarsi, inserendo Dani Ceballos e Borja Mayoral, per Marco Asensio e Isco. L'ex Betis Siviglia prova in più occasioni a entrare in partita, ma la voglia di strafare e una posizione decentrata non gli consentono di imbastire una prestazione ordinata. Rimangono seduti invece Kroos e Modric, preservati in vista del turno infrasettimanale, con Benzema alla ricerca del gol perduto, che continua a non arrivare. Risposte positive per Zidane da Kovacic e Vallejo, mentre non fanno più notizia le buone prestazioni di Lucas Vazquez. Il finale premia l'orgoglio del Malaga, in gol in pieno recupero con Rolàn, attivissimo per tutta la partita, che sfrutta un'indecisione di Vallejo e fredda Navas. E' l'ultimo sussulto di una partita vinta dal Real con il minimo sforzo, senza diversi titolari e con poche motivazioni. Ancora panchina per Marcos Llorente, altro giovane che quest'anno ha trovato poco spazio in un Madrid a trazione europea. Il terzo posto è per ora riconquistato, con due punti di vantaggio sul Valencia di Marcelino, ma l'obiettivo della Casa Blanca è da tempo quello di centrare la quarta finale di Champions League in cinque anni.