La finale di Copa del Rey avrebbe dovuto "salvare" la stagione del Siviglia, ma si è rivelata una lezione di calcio, impartita agli andalusi dal Barcellona di Ernesto Valverde, capace di dominare in lungo e in largo e di vincere per 5-0 al Wanda Metropolitano di Madrid, nella notte di Andres Iniesta, l'Illusionista pronto a lasciare la Catalogna per aprire altrove l'ultimo capitolo della sua carriera.

Ma se il Barça è ormai a un passo dal festeggiare il doblete (Copa del Rey e Liga), nonostante la gigantesca delusione della rimonta subita dalla Roma nei quarti di finale di Champions, il Siviglia si ritrova a fine aprile a fare i conti con una stagione deludente. Iniziata con Eduardo Berizzo in panchina, proveniente dal Celta Vigo, la temporada degli andalusi è proseguita con Vincenzo Montella, ingaggiato a dicembre, poco dopo il suo esonero in Italia, al Milan. L'avventura dell'Aeroplanino ha vissuto di alti e bassi: acuto con l'approdo ai quarti di Champions, eliminando il Manchester United di Josè Mourinho espugnando Old Trafford, ma anche diversi down, come la poca continuità in campionato. Il Siviglia è infatti oggi settimo in Liga, a quota 48 punti, gli stessi del Getafe, a meno otto dai cugini del Betis di Quique Setièn e a tre lunghezze dal Villarreal. Gli andalusi devono recuperare una partita con il Real Madrid al Ramon Sanchez-Pizjuan (esattamente come il Submarino Amarillo, contro il Barcellona), ma l'attuale posizione di classifica non rispecchia le ambizioni del club, che a inizio annata puntava a un posto Champions, non a una lotta senza quartiere per la seconda manifestazione continentale. In questo contesto si inseriscono le voci che danno Montella in bilico, anche alla luce delle parole del presidente Josè Castro che, dopo la disfatta del Wanda Metropolitano, ha annunciato alla stampa che martedì, in un consiglio straordinario del club "verrano prese decisioni" per affrontare al meglio quest'ultimo scorcio di campionato. Montella potrebbe pagare con un altro esonero: il nome più caldo per sostituirlo è quello di Joaquìn Caparros, tecnico spagnolo che conosce l'ambiente. 

La difficile stagione del Siviglia era in realtà per certi versi prevedibile. Salutato il direttore sportivo Monchi, un'istituzione dalle parti del Sanchez-Pizjuàn, gli andalusi pochi mesi fa erano all'anno zero, anche perchè Jorge Sampaoli aveva appena accettato la corte della nazionale argentina. Licenziato forse prematuramente Berizzo, il club si ritrova ora alle prese con il caso Montella, accusato di non aver creato il giusto feeling con giocatori e piazza. Non ha ovviamente aiutato la sconfitta senza appello contro il Barcellona, che ha piuttosto evidenziato i limiti di una squadra al momento senza un'identità precisa. Il presidente Castro ha sottolineato di non voler prendere decisioni sull'onda dell'emotività del momento, ma piuttosto di attendere e di riflettere a "mente fredda". Non sono però mancate critiche alla squadra: "In Champions League abbiamo fatto cose importanti - le sue parole, riportate dal quotidiano spagnolo AS - ma contro il Barça non abbiamo lottato. Si può perdere, ma non in questo modo. Nessun tifoso del Siviglia può essere contento. Oggi è il giorno di abbassare la testa e lavorare. Dobbiamo rimanere uniti per conquistare i punti necessari in campionato". Domani si saprà dunque se Montella proseguirà sino a fine stagione o verrà silurato in anticipo. Intanto nella bufera è finito anche il centrocampista Nzonzi, uno dei leader della squadra, "beccato" dai fotografi durante una festa dopo la disfatta in finale di Copa del Rey. Il giocatore ha subito chiesto scusa ai tifosi, ma le acque non si sono ancora placate. Oltre a quella di Montella, è in bilico la posizione del direttore sportivo Oscar Arias, successore di Monchi, a cui viene ora imputato di non aver investito adeguatamente il budget estivo di ottanta milioni di euro, cifra mai sborsata sul mercato nella storia del club.