È terminata l'ultima giornata di Bundesliga, ricchissima di verdetti e situazioni da risolvere a tutte le latitutidini. Andiamo quindi ad analizzare le due situazioni più calde che hanno trovato risoluzione in questi novanta minuti sparsi sui campi tedeschi: la lotta per non retrocedere e quella per i posti in Europa, dati per certi i primi due di Bayern Monaco e Schalke 04.

LA ZONA RETROCESSIONE

Tutto facile per il Friburgo che, in una partita sostanzialmente con pochissimi sussulti, riesce a portare a casa il risultato (2-0) che vale la salvezza matematica, contro un Augsburg senza particolari pretese. La prima rete, ad inizio secondo tempo, è di Hofler, rapidissimo a lanciarsi, col mancino, sul cross di Haberer per mettere dentro, mentre il raddoppio arriva grazie a Kleindienst, che si invola tutto solo in contropiede ed infila col mancino.

Dietro, però, succede di tutto: il Wolfsburg, che ospita il Colonia già retrocesso, la sblocca al primo minuto con l’impressionante destro dal limite di Guilavogui, salvo poi subire, prima della mezz’ora, lo splendido pari di capitan Hector, che festeggia il prolungamento di contratto (nonostante la retrocessione) col Colonia segnando un gol da cineteca, in veronica tra due avversari per poi battere il portiere col tocco sotto. La partita a questo punto si fa tesa, con i padroni di casa ad un passo dal baratro, ma la boccata d’ossigeno arriva nel secondo tempo: il Colonia spinge ed attacca con coraggio, ma paga troppo in contropiede: prima Origi, a due passi dalla porta, raccoglie l’assist di Malli e lo mette dentro, mentre dopo 20 minuti la firma definitiva porta il nome di Knoch, che attacca il secondo palo sulla punizione di Brekalo e, di testa, timbra il biglietto definitivo per mandare i suoi al play-out.
L’Amburgo, per la cronaca, batte al Volksparkstadion, in un ambiente surreale, il Borussia Moenchengladbach grazie al rigore di Hunt in apertura, poi pareggiato dal contropiede di Drmic, ma soprattutto alla perla di Lewis Holtby, sempre lui, che infila il sinistro incrociato del 2-1 appena oltre l’ora di gioco. Al 71’ viene espulso anche Wood per doppia ammonizione, ma i ragazzi di Titz portano a casa una vittoria, per quanto inutile: dopo 55 anni, per la prima volta in assoluto nella sua storia, l’Amburgo è retrocesso in Zweite Liga, ed il finale non rende onore alla tifoseria di casa: dopo aver incitato con sportività i propri beniamini per tutta la gara, nel primo dei due di recupero la curva dell’HSV fa piovere in campo di tutto, tra fumogeni, petardi e bombe carta, costringendo l’arbitro a sospendere in anticipo la gara data l’”invasione” di campo dei centinaia e centinaia di agenti di polizia.

LA ZONA EUROPA

Tanti conti da fare anche nelle posizioni al vertice: partendo dalla lotta per i posti in Europa League, lo Stoccarda travolge clamorosamente il Bayern, già campione, a domicilio. Addirittura 1-4 per gli uomini di Korkut che rovinano la festa dell’addio di Heynckes andando in vantaggio al quinto minuto con Ginczek e, dopo il pari rocambolesco di Corentin Tolisso, raddoppiando grazie all’ex-Juventus Donis. Entrambe le reti, però, arrivano da buchi clamorosi della difesa neo-campione di Germania. Nella seconda frazione tutti si aspettano la reazione di Lewandowski e compagni, ed invece arrivano altri due gol firmati Stoccarda: il terzo è di Akolo, mentre a fare poker e doppietta personale è ancora Ginczek, rapidissimo ad arrivare per primo sulla ribattuta corta di Ulreich. Finisce in cappotto, ovviamente senza conseguenze per i bavaresi, ma non basta comunque agli ospiti per agganciare il Lipsia, che dilaga a Berlino e blinda il sesto posto.
La lotta Champions, invece, ruota tutta intorno ad Hoffenheim-Borussia Dortmund: capolavoro degli uomini di Nagelsmann, che passano in vantaggio a metà primo tempo con Kramaric, bravissimo a sfruttare un rinvio horror di Burki per fulminarlo sul primo palo. Il risultato regge, con l’Hoffenheim in Champions, fino al minuto 58 quando Marco Reus, in maniera fortunosa, aggancia il gran cross di Sancho anticipando Baumann per fare 1-1. Dopo cinque minuti, però, i padroni di casa tornano avanti grazie a Szalai, splendido nel concludere l’azione palla a terra con lo scavetto, mentre a chiudere la pratica una volta per tutte, garantendo ai suoi il terzo posto, è Kaderabek, che dopo un flipper clamoroso in area riesce a toccarla alle spalle di Burki. 3-1 che fa esplodere di gioia Nagelsmann, regalandogli il girone di Champions, ma che non scontenta neanche il Dortmund, che chiude quarto. A Leverkusen, infatti, il Bayer prova l’impresa annichilendo per novanta minuti un Hannover forse già in vacanza. Le reti arrivano, ma non sono abbastanza soprattutto se rapportate alle occasioni create. Ad aprire le danze, accendendo subito l’ambiente, è Alario, che al terzo minuto regala ai tifosi una perla, col mancino, dopo aver agganciato il lancio di 40 metri di Aranguiz. L’argentino raddoppia al minuto 18 sfruttando un retropassaggio suicida di Ostrzolek per dribblare Esser e mettere dentro a porta vuota, ma in mezzo pesa tantissimo il rigore calciato a lato da Bailey. Dopo il 3-0 firmato, nel secondo tempo, da Brandt, arriva la speranza grazie al pari del Dortmund, ma dopo il secondo vantaggio dell’Hoffenheim l’obiettivo torna ad essere quello di segnare 5 gol: nonostante le tantissime chance e l’ingresso di Kiessling nel finale, e dopo essersi visti revocare (giustamente) un rigore su Bellarabi dal VAR, le aspirine si sciolgono nel recupero, permettendo un doppio contropiede agli avversari. Fullkrug e Harnik segnano due gol quasi fotocopia, nelle praterie dell’ormai sfinita difesa avversaria. Niente da fare dunque per il Leverkusen che deve accontentarsi della prossima Europa League.

LE ALTRE GARE

Tra quelle disputate, due gare erano sostanzialmente inutili per tutte le squadre impegnate: a Mainz, comunque, non mancano i gol tra i padroni di casa ed il Werder Brema. La prima firma, al dodicesimo, è di Gbamin, che dopo un cross ribattuto su tuffa sul pallone e calcia col mancino. Dieci minuti dopo è Kainz, però a pareggiare, sbucando sul secondo palo sul cross di Eggestein per mettere dentro con l’esterno destro. Gara a ritmi alti che però rimane in equilibrio fino al 79’, quando Gebre Selassie arriva più in alto di tutti da corner e riesce a bucare il portiere. Sempre da piazzato arriva anche l’occasione per l’unico gol di Schalke 04-Eintracht Francoforte, quello di Burgstaller che regala la diciottesima vittoria agli uomini di Tedesco, che chiudono al secondo posto.