L'autorete al novantacinquesimo di Aziz Bouhaddouz nel match tra Iran e Marocco entrerà nella storia di un paese. Sfortunatamente per l'attaccante marocchino, non quella del suo. L'autogol che ha sancito la sconfitta del selezione africana ha regalato all'Iran la seconda vittoria della propria storia in un Mondiale, la prima a Francia 1998 contro gli Usa per 2-1. 

Vent'anni dopo, il Team Melli, trova un altro successo in una competizione mondiale e lo fa a coronamento di un percorso lungo quattro anni in cui Queiroz ha dato stabilità ad una squadra in ricostruzione. Dal 3-1 contro la Bosnia in Brasile, l'Iran non ha più perso una gara e ha concesso solo cinque gol in diciotto partite, dati che parlano chiaro. L'inizio del match di ieri non ha mostrato ciò che è la selezione iraniana. Il Marocco ha aggredito la partita sfruttando l'inevitabile emozione che albergava nei cuori mediorientali, ma già dalla mezz'ora il Team Melli ha iniziato a farsi vedere dalle parti di Munir. Le accelerazioni verticali della squadra iraniana hanno fatto male alla difesa marocchina che spesso si è fatta trovare scoperta ed impreparata, come nell'occasionissima avuta da Azmoun che tutto solo davanti all'estremo difensore avversario gli ha sparato addosso fallendo una clamorosa occasione da gol. 

Finita l'energia, l'Iran si è messo a difendere il risultato, un pareggio prezioso per chi non vuole terminare il girone a quota zero punti. L'ordine difensivo è uno dei punti di forza di questa squadra, d'altronde cinque gol in diciotto partite li concedi solo se hai un'ottima difesa di reparto. L'ultimo sprazzo di gioco iraniano porta a quel fatidico calcio di punizione ed alla zuccata di Bouhaddouz nel proprio specchio. E' festa Iran, letteralmente. Il Team Melli si trova per qualche giorno in testa al gruppo con Spagna e Portogallo, a Teheran scoppia la gioia con i tifosi scesi in strada a festeggiare ed i giocatori di Queiroz si sono garantiti la leggenda.