Nei primi assaggi di questo Mondiale tutte le big stanno facendo fatica. Vuoi per la pressione enorme che subisce la Francia, vuoi per la situazione particolare della Spagna, vuoi perchè comunque le due selezioni più "forti" in senso stretto - Brasile e Germania - non si sono ancora viste in azione. Ma in ogni caso nessuna delle squadre più attese ha deluso le aspettative, sotto ogni aspetto, tanto quanto l'Argentina. I sudamericani ieri si sono fermati per 1-1 contro l'Islanda in una gara sicuramente sfortunata, sicuramente contro un avversario difficile, ma altrettanto sicuramente interpretata molto male.

A dire il vero, si fa fatica a parlare di "interpretazione della gara" da parte dell'Albiceleste da quando su quella panchina si è seduto Jorge Sampaoli. Dal cambio di CT, di fatto la selecciòn ha dovuto ancorarsi allo sconfinato talento di Lionel Messi per fare risultati. Anche ieri la Pulga ha provato a prendere in mano la squadra, tentando ben 11 volte la conclusione (27 i tiri totali del team). La sfortuna gli ha impedito di trovare il gol, oltre ad una battuta infelice in occasione del rigore, ma per l'ennesima volta il fuoriclasse del Barça ha dovuto costruirsi tutto da solo, saltando diversi avversari in più di un'azione. Come mai uno come Angel Di Maria non riesce ad esprimersi con questo sistema, ad esempio? La qualità del Fideo potrebbe essere una soluzione alternativa, ma la realtà è che tutto l'impianto necessita di un giocatore che scenda a prendersi la palla, crei superiorità numerica e magari calci pure in porta. Di fatto solo Messi, in tutto il mondo, può reggere queste responsabilità.

A livello tattico, è facile individuare nella gestione della costruzione dal basso il principale problema degli argentini. In breve, la volontà di fare possesso impiantata da Sampaoli non si riflette con una vera e propria idea di gioco. Piuttosto il palleggio risulta sterile, quasi sempre all'indietro, difficilmente con qualche soluzione alternativa all'abbassamento degli attaccanti che, come già detto, poi si trovano a dover sopportare responsabilità creative enormi. In tal senso certamente si sente l'assenza di Lanzini, che era stato un facilitatore della manovra non irrilevante; tuttavia non si può giustificare così semplicemente una mancanza totale del genere. Il quadro è completato da una difesa spesso goffa nei movimenti, un po' perchè il livello dei singoli è quello che è ed un po' perchè non sono rare situazioni di pericolo a campo aperto, schierando di fatto quattro attaccanti fissi.

Ed a proposito di questo, non si può fare a meno di discutere un po' l'utilizzo di calciatori della nostra Serie A da parte di Sampaoli. Già in sede di convocazione la rinuncia ad Icardi ed alle sue capacità di occupare l'area sembrava un azzardo; azzardo accettabile nel momento in cui comunque si sta scegliendo uno come Gonzalo Higuaìn al suo posto. In questa situazione complicata, sicuramente la capacità di creare occasioni più o meno da solo e le doti associative del Pipita avrebbero garantito qualche soluzione in più (basti vedere il lavoro che ha fatto per una stagione intera alla Juventus, quasi sempre lontanissimo dalla porta). Tuttavia per lui ci sono stati solo una decina di minuti in campo al debutto in Russia, troppo pochi per incidere davvero. Al contempo invece Paulo Dybala è rimasto in panchina, quando si è preferito inserire Cristian Pavòn per creare di più dalle corsie. Anche la Joya nel suo club fa tanto lavoro sporco ed al momento, vista la situazione, risulta inspiegabile la sua costante assenza. Inspiegabile come lo spreco di una mole di talento complessiva così grande.