Quando i calciatori polacchi si sono ritrovati a dover scendere in campo contro il Senegal, mai avrebbero pensato di tramutare in incubo il loro esordio Mondiale. Parliamo senza dietrologie o discorsi politicamente correnti: i ragazzi di Adam Nawalka partivano favoriti e quindi, anche senza sottovalutare gli africani, i tre punti sembravano facilmente alla portata. Con il passare dei minuti, l'undici della Polonia ha dovuto però fare i conti con la realtà, cedendo sotto la semplicità tattica di un Senegal possente e veloce, trascinato in contropiede dai guizzanti Mané e Niang. L'autogoal di Cionek è parso come una sentenza, per i biancorossi, che dopo il goal subito non riescono più a riprendersi, capitolando a causa della frittata cucinata dal duo Krychowiak-Szczesny e mangiata senza pensarci due volte dall'affamato - sportivamente parlando - Niang.

Scesi in campo con un equilibrato 4-4-1-1, pronto a diventare 4-2-3-1 in fase offensiva, i polacchi di Nawalka non sono riusciti ad imporre il proprio gioco, faticando e non poco contro il muscolare Senegal. Provando a giocare la palla dal basso, la costruzione della Polonia non ha sortito gli effetti sperati per l'insufficienza di alcuni interpreti: Krychowiak è parso un lontano parente di quello ammirato al Paris Saint-Germain ed al Siviglia nonostante la buona stagione al West Brom, Zielinski è spesso caduto nel vizietto offensivo che, per caratteristiche personali, lo hanno eletto ad una delle migliori mezz'ali d'Europa. La verticalizzazione veloce sulle fasce, seconda soluzione, non ha fruttato, con Grosicki e Kuba Blaszczykowski spesso frenati dai terzini africani.

Nella ripresa, alzando Piotr Zielinski e tramutando in 4-1-3-2 la disposizione tattica, Nawalka ha di fatto cercato di pressare il Senegal costringendo i palleggiatori africani a sbagliare. Contrariamente alle aspettative sono infatti i polacchi a sbagliare, come conferma il lancio nelle retrovie di Krychowiak che di fatto spinge Niang a prendere palla, a superare Szczesny e ad appoggiare dolcemente in porta il pallone dello 0-2. Nei minuti finali la Polonia avrebbe anche tentato il tutto per tutto, disponendosi con il 3-5-2 e cambiando Kownacki per Milik, non trovando però il 2-2 ma solo il momentaneo 1-2 di Krychowiak. Poco gioco, troppi protagonismi e qualche imprecisione di troppo, alla base del mancato pari e della sconfitta. 

In vista del prossimo match contro la Colombia, già una specie di aut-aut dato che anche i cafeteros sono usciti sconfitti all'esordio contro il Giappone, la Polonia dovrà ritrovare il gioco espresso nelle qualificazioni. Senza una qualche idea offensiva, anche i singoli come Lewandowski e Zielinski possono fare ben poco. E' vero, in questo Mondiale molte big hanno magari vinto affidandosi ai guizzi isolati, ma aver creduto di essere già al livello di Francia e Belgio, se questa è stata una delle cause del KO, è stato sicuramente un grossolano e tracotante errore di valutazione che i polacchi dovranno assolutamente cancellare nel secondo turno. 

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Antonio Abate
Studio Filologia Moderna a Salerno. Sogno di diventare un giornalista e/o un telecronista sportivo. Direttore Generale di Vavel Italia nonché socio fondatore di TAGS Soc. Coop. Vorace lettore.