Una prova di carattere e qualità ed una partita terminata nel modo più crudele. La Colombia viene eliminata dall’Inghilterra ai calci di rigore dopo 120 minuti intensissimi, in cui i Cafeteros hanno dimostrato la loro maturità e voglia di raggiungere un risultato importante ma si sono dovuti arrendere proprio nella lotteria finale.

Gara cominciata in sofferenza dai sudamericani, con gli inglesi che prendono in mano il pallino del gioco e si fanno vedere più volte dalle parti di Ospina – senza costruire per la verità palle goal nitide. Di contro però gli uomini di Pekerman non riescono a creare grattacapi alla difesa dei Tre Leoni, anche perché la scelta del CT di utilizzare Juan Cuadrado in posizione centrale non paga: lo juventino è spaesato e non incide come spesso gli capita partendo dalla fascia laterale, cosa che cerca di fare ma che inevitabilmente va ad ingolfare ancora di più la manovra, andandosi a sovrapporre con Quintero; davanti Falcao non viene servito a dovere, anche perché in mediana non c’è un vero e proprio costruttore di gioco e l’assenza di James Rodriguez si fa sentire eccome.

L’incontro diventa nervoso e teso, con il gioco spezzettato e tanti cartellini mostrati dall’arbitro Geiger, e si può sbloccare soltanto con un episodio, come l’ingenuità commessa da Carlos Sanchez, che causa il secondo rigore del suo Mondiale e permette ad Harry Kane di realizzare il goal dell’1-0. Da qui la Colombia trova la forza di reagire, anche grazie alle scelte di Pekerman che inserisce Bacca, Uribe e Muriel, sbilanciando la squadra in avanti ma avendo ragione, perché in pieno recupero, da un calcio d’angolo nato da un miracolo di Pickford su un tiro dell’ex centrocampista del Chievo, Yerry Mina svetta più in alto di tutti e segna la sua terza rete in tre presenze e prolunga la sfida ai supplementari. Nell’extra time non succede molto e si va così ai calci di rigore: Ospina è super su Henderson, ma Uribe centra la traversa e Bacca si fa respingere il suo tiro da Pickford, consentendo a Dier di mandare l’Inghilterra ai quarti con la sua realizzazione.

Josè Nestor Pekerman si è detto soddisfatto ed orgoglioso della prova dei suoi, che hanno mostrato carattere nel reagire alle difficoltà oltre che alla qualità già nota: il CT – o chi lo sostituirà se l’argentino lasciasse – troverà comunque materiale per lavorare e da cui ripartire, perché diversi elementi hanno l’età giusta per mettere nel mirino il prossimo quadriennio. Soprattutto in difesa, dove Davinson Sanchez e Yerry Mina – rispettivamente classe ‘96 e ‘94 – possono crescere ulteriormente in squadre come Tottenham e Barcellona, oltre che ad Arias e Mojica – entrambi classe ‘92 -; a centrocampo, a parte Carlos Sanchez – classe ‘86 -, sono tutti nati negli anni ‘90 e saranno le certezze del futuro, a cui si aggiungono le esperienze di Cuadrado e James Rodriguez. Qualche punto di domanda solo sul reparto offensivo: da valutare le posizioni di Falcao e Bacca, mentre Muriel e Izquierdo non forniscono le giuste garanzie.