C’era tanta curiosità di vedere la prima partita casalinga dopo la cessione del suo leader assoluto e la risposta è stata buona. Il Real Madrid vince il trofeo Santiago Bernabeu battendo 3-1 il Milan in un match che è stato più complicato di quanto il risultato possa lasciar intendere, ma che comunque ha dato a Julen Lopetegui – per la prima volta sulla panchina di questo stadio che è stata di Zinedine Zidane per tre stagioni – delle indicazioni interessanti.

I tifosi Blancos hanno assistito al primo incontro interno dell’era post Cristiano Ronaldo assaporando la formazione titolare della prossima stagione, a parte alcune eccezioni: Marco Asensio è l’erede designato di CR7 nel tridente, con Bale più responsabilizzato e Benzema a fare da terminale offensivo, mentre Isco viene considerato a tutti gli effetti un centrocampista ed andrà a giocarsi il posto con Modric – anche lui attesissimo dopo le voci di mercato ed accolto da cori ed ovazioni – nella linea completata dagli intoccabili Kroos e Casemiro; la difesa è quella titolare, con Carvajal e Marcelo sugli esterni e Sergio Ramos ed il campione del mondo Varane nel mezzo, con la variazione di Courtois al posto di Keylor Navas. Dopo due minuti è già chiaro come il gioco dei Blancos passerà molto dai piedi di Bale, con forse molta meno pressione addosso senza Ronaldo in campo contemporaneamente: è proprio il gallese infatti che mette in movimento Carvajal, il quale serve perfettamente Benzema per l’1-0 immediato. La reazione del Milan però non si fa attendere e la difesa del Real viene sorpresa ed infilata da Gonzalo Higuaìn, che trova il punto del pareggio approfittando anche del tuffo in ritardo di Keylor Navas; da qui in poi i Blancos controllano il match ma spesso vengono infilati dai contropiedi dei rossoneri e viene messo in evidenza – se mai ce ne fosse bisogno – la centralità di Casemiro che, se non in pienissima forma – come nella serata del Bernabeu – lascia la squadra in grossa difficoltà, sbilanciandola in maniera vistosa.

Per Lopetegui però le buone indicazioni arrivano dall’attacco, in cui oltre a Bale e Benzema, anche Asensio si dimostra brillante ed elettrico al punto giusto, sfiorando in un paio di circostanze la rete. Vantaggio che arriva in chiusura di frazione proprio con Bale, abile a sfruttare una palla vagante in area da calcio d’angolo e battere Donnarumma. Nella ripresa i tanti cambi contribuiscono ad allargare gli spazi ed in diverse circostanze Navas si riscatta, in special modo su Bacca e Cutrone, blindando il 2-1; entra anche Luka Modric, oltre che a tanti giovani ed a Vinicius, anche lui al gran debutto al Bernabeu, ed il croato propizia il goal che chiude i conti di Borja Mayoral nel recupero, prima del fischio finale che sancisce la vittoria. Qualcosa da rivedere per Lopetegui, soprattutto dovuta alla scarsa condizione fisica di tanti elementi, però il talento a disposizione del tecnico spagnolo è enorme e la cessione di Cristiano Ronaldo è già stata metabolizzata: Bale è chiamato ad una stagione da leader, mentre per Asensio sarà l’annata della consacrazione.