Contropiede e calci piazzati: la semplice ma efficace chiave di Ronald Koeman per cancellare qualsiasi segnale di ripresa mostrato dalla Germania post-mondiale. L'Olanda gioca una partita concreta, sofferta quando serve e fiammante nei momenti giusti, e la squadra di Low si scioglie minuto dopo minuto fino a crollare in un finale dove l'offensiva Orange diventa insostenibile. Non c'è più margine d'errore per i tedeschi dopo una serata del genere, lo spettro della retrocessione si avvicina terribilmente e in vista delle due partite di ritorno dovranno cambiare tante cose per evitare la disfatta.

LE FORMAZIONI

Koeman opta per un classico 4-3-3, con Bergwijn e Babel a supportare Depay, con De Roon e Wijnaldum a dare supporto sulle fasce e De Jong ad impostare al centro. Linea difensiva che vede De Ligt e Van Dijk davanti a Cillessen, con Dumfries e Blind terzini.

Dall'altra parte Low presenta i suoi con un 4-1-4-1 che vede Kimmich davanti alla difesa con Hector e Ginter terzini, Muller e Werner esterni ed Emre Can ad affiancare Kroos al centro. Centrali difensivi Boateng e Hummels, davanti unica punta è Uth.

LA PARTITA

La situazione delicata delle due nazionali si capisce fin dai primi minuti: tanto possesso, tanta copertura, pochi spazi e ancor meno occasioni da una parte e dall'altra. La paura di una sconfitta che possa compromettere addirittura la possibilità di rimanere tra le top 12 blocca letteralmente ogni iniziativa. La Germania mantiene palla ma non spinge, l'Olanda chiude bene, aspetta e quando può prova a ripartire, pur con pochi uomini. Al primo buco però la Germania diventa pericolosissima: lo spazio lo trova Toni Kroos sulla sinistra, palla rasoterra in area per il sinistro di Muller che trova però la grande opposizione di Cillessen. Gli Orange provano subito a rispondere in contropiede ma la frettolosa ripartenza regala un altro pallone e un'altra occasione ai tedeschi, che vanno nuovamente al tiro con Uth, ma ancora Cillessen è attento e blocca a terra.

La squadra di Koeman patisce l'improvvisa accelerazione avversaria, ma col passare dei minuti riesce a prendere le misure facendosi pericolosa soprattutto sul lato destro. Arrivano tanti calci d'angolo, e al 29' arriva anche il gol alla prima vera occasione per i padroni di casa: angolo di Depay, Neuer  resta a metà strada e Babel salta più in alto di tutti, palla sulla traversa ma Van Dijk è il più veloce di tutti e con la seconda incornata fa centro. La Germania, che comunque fino a quel momento era sembrata più in palla e più lucida, rischia la sbandata e 4 minuti dopo rischia addirittura il raddoppio, con Ginter che salva sul pericolosissimo pallone di Dumfries, che stava per essere ribattuto in rete da Babel. 

La risposta tedesca arriva con una fiammata improvvisa: palla tagliata di Emre Can a servire l'accorrente Muller in area di rigore, tiro di prima intenzione ed esterno della rete a dare l'illusione del gol. E' però l'Olanda ad avere in mano la partita, e stavolta il pericolo nasce dal lato sinistro con Wijnaldum che apre lo spazio al centro per Depay, che calcia a lato nonostante Babel libero a destra. La squadra di Koeman non corre altri pericoli nel finale di frazione, anche perché la Germania sembra aver accusato il colpo.

Nella ripresa la Germania prova ad imporre subito un buon ritmo, ma è l'Olanda a rendersi ancora una volta pericolosa: prima Dumfries costringe Neuer alla deviazione in angolo dalla distanza, poi Depay spreca un ghiottissimo contropiede allargandosi troppo sulla sinistra e cercando eccessivamente finte e dribbling. Low corre ai ripari e inserisce Sané e Draxler per Muller ed Emre Can, e sono proprio i nuovi entrati ad alzare il ritmo offensivo dei tedeschi: azione fotocopia a quella del primo tempo, il giocatore del City allarga verso Hector che dalla sinistra mette un bel pallone basso per Draxler, la conclusione del 7 però è alta. Sané è il più pericoloso dei tedeschi, corre, si propone e inventa per i compagni. Il baricentro si alza e l'occasione più importante arriva proprio sui suoi piedi: inserimento alle spalle di De Roon su filtrante di Kimmich, con il sinistro che però lo tradisce e spedisce il pallone a lato con Cillessen battuto.

Al 70' - dopo 10 minuti di sofferenza - anche Koeman cambia e mette dentro Promes e Groenveld al posto di Babel e Bergwun. Low risponde e si gioca l'ultima carta a sua disposizione con Brandt che rileva Uth. La partita cala di ritmo, addormentata da un'Olanda adesso più solida e da una Germania che deve fisiologicamente rifiatare, l'arma degli olandesi resta la ripartenza e al 76' sfiorano nuovamente la rete con Depay: contropiede, due giocatori saltati e conclusione non irresistibile respinta da Neuer, che nega il raddoppio agli Orange.

Tre minuti dopo ancora il 10 ispira la ripartenza olandese e mette sul sinistro di Wijnaldum il pallone del game over, che però il centrocampista spreca malamente. La Germania ha ormai finito la benzina, e la sanguinosa palla persa da Hummels a centrocampo scatena il devastante contropiede avversario: De Roon recupera e ispira la velocità di Promes, che con un rasoterra perfetto mette Depay davanti a Neuer, 2-0 e partita ormai chiusa. Gli uomini di Low ormai sono già negli spogliatoi, e c'è tempo persino per dilagare con il terzo gol, messo a segno da Wijnaldum che corona una grande prestazione con un preciso diagonale.

Finisce quindi 3-0 tra Olanda e Germania, vittoria netta e conquistata con tanta lucidità e solidità, nonostante un inizio di partita difficile. Gli uomini di Koeman conquistano 3 punti importantissimi per restare in Lega A, e ritornano prepotentemente sotto anche per il successo nel girone. Tutto da vedere quindi nelle due partite di ritorno, dove la Germania dovrà invece fare necessariamente un salto di qualità per poter rimanere tra le grandi d'Europa.