La terza giornata di Champions propone un interessante confronto in suolo ucraino. Al Metalist Stadion, lo Shakhtar di Fonseca ospita il City di Guardiola. La situazione è al momento in divenire, dopo due tornate è difficile identificare una squadra in grado di monopolizzare il raggruppamento. Lo scivolone interno del Manchester, in apertura di competizione, rende il tutto più "oscuro", concede un'occasione alle altre compagini presenti nel girone F. I blu di Pep sono in seconda piazza grazie ai tre punti raccolti al tramonto sul rettangolo dell'Hoffenheim - David Silva al minuto 87 per l'1-2 - lo Shakhtar invece è a quota due - doppio 2-2 con Hoffenheim e Lione. Al comando proprio i francesi - una vittoria e un pari - in coda i teutonici - beffati come detto dal City. 

Lo Shakhtar, dopo undici giornate, dirige il campionato ucraino. Nove vittorie, due pari e una sconfitta con la Dinamo Kiev, unica formazione in grado di reggere l'urto - due lunghezze dividono le squadre. Lo scorso anno, nella fase a gironi, squillo 2-1 dei padroni di casa, a segno Bernard e Ismaily, tardiva la reazione del City. Si riparte da un piacevole ricordo per costruire un'impresa, senza però gli infortunati Marlos e Taison. 4-2-3-1, con Fernando e W.Nem a dar man forte ai due mediani Maycon e Stepanenko. Junior Moraes è il terminale, alle sue spalle si muove A.Patrick. Pyatov è oscurato da una linea a quattro effettivi. Al centro Kryvtsov e Rakitskiy, i terzini sono Matviyenko e Ismaily. 

Fonseca: "Nel City ci sono grandi giocatori e ognuno di loro può crearci problemi. Sappiamo che sarà dura, soffriremo senza palla ma dobbiamo trovare il modo di attaccare e fare la nostra partita. Non cambieremo i nostri principi, il nostro stile non muta in base all'avversario"

Il City, caricato a mille dalle cinque segnature rifilate al Burnley, torna nella massima competizione europea per club sventolando la ritrovata prima posizione in Premier, seppur in coabitazione con il Liverpool. Corsa aperta, a un passo dal vertice troviamo Chelsea, Arsenal e Tottenham. 

Pep lancia il collaudato 4-3-3, con Fernandinho come punto d'equilibrio. David Silva e Bernardo Silva mezzali di qualità, all'esterno impazzano Sané e Sterling. Aguero è la punta di ruolo. La spinta in corsia è garantita da Walker e Mendy, in mezzo alla difesa Laporte e Kompany. Diverse le alternative, a disposizione De Bruyne, Mahrez e Gabriel Jesus. 

Guardiola: "Eccetto i primi 45 minuti con il Lione, abbiamo sempre giocato bene. Noi guardiamo i nostri giocatori ogni giorno, si divertono. Fernandinho rende felice qualsiasi allenatore, è un grande uomo e un grande calciatore. Fa ogni cosa al massimo. Per vincere questa competizione non basta il desiderio, tutti devono fare il massimo, andare oltre il limite"

Fischio d'inizio alle 21, dirige lo spagnolo Del Cerro.