Sir Alex Ferguson è abituato a vincere. Per un allenatore così il termine gestione è riduttivo, Ferguson ha dato inizio ad una nuova era. Un ciclo storico che va avanti da 27 anni, un dominio che travalica le coste britanniche e si sparge sull'Europa intera. Un eco mondiale, perché lo United ha una base di supporter diffusa e capillare. Cellule sapientemnete create con strategie di mercato e marketing ad hoc. Giocatori sudamericani e asiatici, tourneé in Cina e Sud Africa; reti che collegono la città di Manchester al resto del mondo. 

Dal 2004, quando Forbes ha cominciato ad analizzare lo stato del calcio mondiale, lo United è sempre stato in cima alla classifica delle squadre più importanti del pianeta. Dopo nove anni di egemonia è arrivato il momento di staccare l'adesivo con il numero 1 dalla carena della squadra di Ferguson. Un dominio spezzato dal Real Madrid di Josè Mourinho. Un altro che ha il vizio della vittoria. 

Serviva lo Special one per un'impresa del genere. Battere Sir Alex all’Old Trafford non è niente in confronto a questo sorpasso in rettilineo. Il valore della società Real Madrid non ha eguali. Valutata 3300 milioni di dollari, la società di Florentino Perez ha aumentato il suo valore del 72 per cento rispetto all’anno passato. Merito dei risultati e dei delle star del football system come Mourinho e Cristiano Ronaldo, capaci con il loro appeal di attrarre sponsor e investimenti.

Lo United scala in seconda posizione a fare da stato cuscinetto tra la Castiglia e la Catalogna. Il Barcellona prende la terza posizione, con un valore calcolato in 2.600 milioni di euro. I blaugrana sono la squadra che negli ultimi anni è cresciuta di più come valore di mercato (+99%). “La Cantera” ha tirato su un hotel extralusso che ha moltiplicato il suo valore negli ultimi anni. Da giovani architetti ambiziosi, a ingegneri del calcio moderno: oggi i canterani sono stelle del calcio mondiale, il loro valore di mercato è schizzato alle stelle aumentando di conseguenza le quotazioni del club.

Il Barcellona è la squadra che ha aumentato di più il suo valore nell'ultimo anno (+99%).

Per trovare la bandiera italiana bisogna scendere al sesto posto. E’ il Milan la prima rappresentante del nostro calcio. Una gestione improntata sul modello dell’entertainment made in Usa e l’arrivo dell’uomo copertina Balotelli hanno consolidato il potere della società di Berlusconi. Rispetto all’anno passato il Milan ha leggermente svalutato il suo valore (945 milioni, -4%): colpa anche di partenze illustri come Ibrahimovic, Thiago Silva e Pato. L’altra italiana in ordine di classifica è la Juventus (ottava, 694 milioni). Secondo Forbes tra i rossoneri e i bianconeri ci sarebbero almeno 250 milioni di divario. Il club di Andrea Agnelli è cresciuto del 17 % nell’ultimo anno e il ritorno in Champions League darà un ulteriore spinta alla squadra.

Al quattordicesimo posto si piazza l’Inter. La società milanese vive ancora ricoperta dalla patina dell’anno del triplete. Il valore di mercato resta elevato, ma si evidenzia una perdita di 89 milioni di euro nell’ultimo anno di gestione. La mancata qualificazione in Champions pesa tantissimo sull’economia della squadra di Moratti, che tra le 20 squadre più influenti del panorama calcistico risulta quella che ha bruciato più soldi nell’esercizio 2011-2012.

Nella classifica trova spazio anche il Napoli. Un grande colpo per il presidente De Laurentiis, unico capace di riportare la Champions League al San Paolo dopo Maradona. Delle italiane in classifica il Napoli, al netto di tasse e interessi, è la società che ha ottenuto il miglior profitto; Milan e Juventus hanno avuto rispettivamente ricavi per 19 e 20 milioni di euro, l’Inter è in perdita di 89 milioni, il Napoli vola con 76 milioni di euro incassati nell’ultima stagione. 

Consulta la classifica integrale http://www.forbes.com/soccer-valuations/list/