Il cuore oltre l’ostacolo. Un Europeo, quello del 2016, a separare la Russia dal tanto agognato Mondiale casalingo. La “Sbornaya” infatti, si ripresenta alla fase finale di un campionato continentale con lo sguardo rivolto al futuro, all’evento iridato in programma in patria nel 2018, ma con la consapevolezza del passato. La consapevolezza di aver raccolto, nel torneo UEFA, i migliori risultati della propria storia calcistica, anche di quella recente.

Dalla disgregazione dell'Unione Sovietica, la cui nazionale vinse l'edizione inaugurale del Campionato Europeo nel 1960 guidata dall’uomo simbolo Yashin, giungendo poi per ben tre volte seconda nel 1964, 1972 e 1988, la Russia si è sempre qualificata alla fase finale dell'appuntamento continentale, eccezion fatta per l’edizione del 2000. Dal 1992 quindi, ha sempre giocato un ruolo nel panorama europeo in anni in cui ha centrato continuativamente la top-20 del Ranking mondiale FIFA, raggiungendo nel 1996 addirittura il terzo posto, seppur uscendo al primo turno nel torneo continentale di quell’anno, fallendo la qualificazione al campionato del mondo 1998 e quella per la fase finale di Euro 2000. Ma la storia recente parla anche di rinascita. La svolta nel 2006 quando alla guida della nazionale viene chiamato l’olandese Guus Hiddink. Con il nuovo commissario tecnico la squadra torna a giocare un ruolo importante nel panorama calcistico europeo centrando, alla fase finale degli Europei 2008, il miglior piazzamento della sua storia recente nel torneo, e il migliore dal 1992, schiantando l’Olanda in una gara memorabile cedendo poi il passo alla Spagna, in semifinale, che si laureerà campione. Sotto la guida di Advocaat però, la Russia è vittima di un’eliminazione clamorosa al primo turno anche ad Euro 2012. Ma il riscatto è immediato. La qualificazione all’imminente torneo continentale è infatti arrivata grazie alla vittoria nelle ultime quattro partite conquistando il secondo posto nel Gruppo G dietro alla sola Austria. 

28° nel Ranking-FIFA, inserita nel Gruppo B con Inghilterra, Slovacchia e la cenerentola Galles, la Russia dovrà giocarsi la qualificazione. Un raggruppamento equilibrato, tra i più incerti del torneo, che vede la sola Inghilterra un gradino più in alto nelle quotazioni per il passaggio del turno. L’obiettivo, in un raggruppamento livellato verso l’alto come il girone B, è quello di ricomporre un biglietto da visita dignitoso verso il Mondiale 2018. Il campionato nazionale, nato nel 1992, dagli anni 2000 prova a inserirsi tra i migliori per competere su scala europea, senza gli esiti attesi sin qui. La semifinale continentale (0-3) di otto anni fa contro la Spagna appare distante, ma nulla può essere lasciato al caso.

Un’occasione dunque per verificare lo stato di salute e di crescita del movimento nella terra degli zar in vista del proprio Mondiale. Uno stimolo a risollevare la testa dal polverone dell’era Capello, naufragata, tra le polemiche, nell’oro di una buona uscita eclatante, nel caldo di luglio, nel pieno delle qualificazioni per l’Europeo imminente.

Ed ecco che la scelta del traghettatore ideale, dell’uomo adatto a prender per mano la squadra e a guidarla fino alla fase finale dell’Europeo è ricaduta tra le confortanti mura domestiche, sull’esperienza di Leonid Slutskij. Già sulla panchina del Cska Mosca, è diventato allenatore ad interim da quando nel luglio 2015 Don Fabio Capello decise di togliere il disturbo. Con la squadra in piena corsa verso la qualificazione, terza nel proprio girone a quota 8 punti, dietro a Svezia (12 punti) e Austria (16) inaspettata capolista, Slutskij ha avuto la possibilità di visionare in ogni turno di campionato elementi che facessero al caso della nazionale.

Chiamato a risollevare le speranze di un intero gruppo, naufragate con l’eliminazione al primo turno nel disastroso mondiale di Brasile 2014, senza vittorie all’attivo, Slutsky si è affidato a veterani come Akinfeev, Berezutski, Shirokov, Dzagoev e Zhirkov, affiancati da giovani certezze come il centravanti Smolov e il 20enne mediano Aleksandr Golovin, tre sole presenze con la Sbornaya. Il Ct ad interim ha ottenuto l’obiettivo qualificazione con una difesa solida, d'esperienza, inguaiando la Svezia di Ibrahimovic, costretta all’incubo playoff.

Un Girone passato, dunque, abbastanza tranquillamente e chiuso con 20 punti frutto di 6 vittorie, 2 pareggi (Svezia e Moldavia) e 2 sconfitte (proprio contro l'Austria).
Al mondiale fallimentare del 2014 si era parlato a più riprese di squadra acerba, non pronta ad affrontare un mondiale casalingo  e a ben figurare in una competizione internazionale; a distanza di due anni gli interpreti restano più o meno gli stessi e nonostante nuove realtà a livello di club si siano affacciate sul panorama europeo la Russia resta una squadra in fase di stabilizzazione.

Slutskij ha già diramato la lista dei 23 convocati per il torneo. Nell'elenco spiccano due nomi e due assenze. Gli esclusi sono gli storici Yuri Zhirkov e Aleksandr Kerzhakov, tra i pre convocati ma rimasti a casa in netto contrasto con le scelte della gestione precedente. Chiamati, invece, Roman Neustädter, e Guilherme, portiere brasiliano della Lokomitiv Mosca, da poco naturalizzato russo. Neustadter, 28 anni, non ha ancora il passaporto russo, ma conta di ottenerlo nei prossimi giorni, in modo da rispondere alla convocazione della nazionale. In forza allo Schalke, conta due presenze con la maglia della Germania, ma in amichevole, quindi non avendo preso parte a match ufficiali, potrà rispondere alla convocazione dei sovietici.

LISTA 23 CONVOCATI EURO 2016

Portieri: Igor Akinfeev (CSKA Moscow), Guilherme (Lokomotiv Moscow), Yuri Lodygin (Zenit St Petersburg).
Difensori: Alexei Berezutski (CSKA Moscow), Vasili Berezutski (CSKA Moscow), Sergei Ignashevich (CSKA Moscow), Dmitri Kombarov (Spartak Moscow), Roman Neustadter (Schalke 04), Georgi Schennikov (CSKA Moscow), Roman Shishkin (Lokomotiv Moscow), Igor Smolnikov (Zenit)
Centrocampisti: Igor Denisov (Dynamo Moscow), Alan Dzagoev (CSKA Moscow), Denis Glushakov (Spartak Moscow), Alexander Golovin (CSKA Moscow), Oleg Ivanov (Terek Grozny), Pavel Mamaev (Krasnodar), Alexander Samedov (Lokomotiv Moscow), Oleg Shatov (Zenit St Petersburg), Roman Shirokov (CSKA Moscow)
Attaccanti: Artem Dzyuba (Zenit St Petersburg), Alexander Kokorin (Zenit St Petersburg), Fedor Smolov (Krasnodar).

Slustkij punta dunque ancora sul blocco storico formato dalle due compagini più importanti di Prem’er-Liga: Zenit e Cska Mosca. Saranno loro a fare da chioccia ai giovani emergenti del panorama calcistico. In porta, come anticipato, toccherà ancora ad Akinfeev: riuscirà il numero 1 ad imporsi ai livelli del passato? In ogni caso è lui la vera sicurezza di Slustkij. Linea difensiva classica, formata dagli ultratrentenni Kuzmin ed Ignashevich, a cui si aggiungono i fratelli Berezutski. Una difesa dalla tenuta fisica tutta da valutare, ma con grande esperienza. In mediana spazio all’eterna promessa Dzagoev e ai soliti Denisov, Shirokov e Shatov. Davanti Dzyuba, capocannoniere della squadra nelle qualificazioni e bomber dello Zenit con 22 gol ed 11 assist in 43 presenze. Al suo fianco Kokorin, per un attacco davvero ben assortito.

E' un gruppo ben amalgamato che si conosce alla perfezione. L’attacco formato da Kokorin e Dzyuba è l’arma segreta dell’undici russo. Dotato di tecnica e fantasia il primo, prestanza fisica e con istinto micidiale a governare il secondo: due giocatori nel pieno della maturità calcistica e in cui vengono riposte gran parte delle speranze per le sorti continentali. Occhi sul giovane Smolov ed il mediano ventenne Golovin. Due ragazzi che sembrano poter essere già certezze nonostante le poche presenze con la maglia della Russia. Se da un lato i giocatori si conoscono e sono ben affiatati tra loro, dall’altro la mancanza di un confronto in un campionato più competitivo potrebbe essere uno svantaggio per la compagine di Slustkij. Non c’è inoltre una stella capace di risolvere le partite con una giocata estemporanea, come senza andar troppo lontano Bale per il Galles compagno di raggruppamento, a meno che lo stesso Kokorin non faccia il definitivo salto di qualità. Una grande assenza. Denis Cheryshev non potrà fare parte dei 23. L’attaccante di proprietà del Real Madrid, ma che da gennaio gioca con il Valencia, si è sottoposto ad un’operazione per risolvere una tendinite cronica alla coscia sinistra e rivedrà il campo dopo l’estate. 

PROBABILE FORMAZIONE: (4-3-1-2) Akinfeev; Kuzmin, A. Berezutski, Ignashevich, V. Berezutski; Shirokov, Shatov, Glushakov; Dzagoev; Kokorin, Dzyuba

CALENDARIO RUSSIA, GRUPPO B

1^ giornata
Inghilterra-Russia, sabato 11 giugno ore 21, Stade Velodrome di Marsiglia

2^ giornata

Slovacchia-Russia, mercoledì 15 giugno 2016 ore 15, Lille

3^ giornata
Galles-Russia, lunedì 20 giugno ore 21.00, Stadium Municipal, Tolosa