A poche ore dal kick off di Francia - Romania, Alessandro Del Piero, bandiera della Juventus e dalla Nazionale Azzurra, ha aperto la propria finestra verso Euro 2016, concentrando i propri pensieri sulla Nazionale italiana. 

Campione del mondo nel 2006, Del Piero ha solo sfiorato il sogno di alzare anche l'europeo: la notte di Rotterdam, sei anni prima di ritrovare la Francia a Berlino è ancora vivida nella mente degli italiani e di Alex, protagonista in negativo di quel successo svanito a cinque secondi dal triplice fischio. 
Nonostante tutto, Alex ha avuto la sua vendetta andandosi a prendere la coppa del mondo qualche anno dopo. Proprio dal momento più alto della storia Azzurra di Del Piero parte l'analisi di Pinturicchio sull'Italia: "Vincere un Mondiale è una cosa talmente unica, bella e difficile che è impossibile dimenticare" afferma compiaciuto Alex che però, ricorda anche la precedente esperienza di Euro 2000: "Ho digerito la delusione a Berlino, ma il prezzo da pagare è stato alto.  Alla fine posso dire di essere strafelice perché niente è bello come un Mondiale. Già nel 98 in Francia avevamo perso ai rigori, poi l’Europeo nei 30 secondi finali. Nel 2006 toccava a noi esultare..".

Del Piero ad Euro 2000. Fonte: getty
Del Piero ad Euro 2000. Fonte: getty

La storia di Alex Del Piero, almeno in questo recente passato è stata fuori dall'Italia; Il 10 juventino però è stato ugualmente avvolto dal calore che c'è verso il nostro Paese: "Fuori c’è tanta voglia di Italia, ti manca, qui hai cose che non trovi nessuna altra parte del mondo. Ce la storia, la natura, il cibo, atmosfera. L’Italia resta la mamma per tutti". Messa da parte la nostalgia, Alex si addentra nelle vicende relative al Bel Paese partendo dalle critiche che il calcio italiano riceve sempre più di frequente: "All’estero siamo stati superati da Inghilterra e Spagna, nei campetti vedi più maglie di Real, Barcellona e United che della Juventus. La gente ha voglia di spettacolo, noi trasmettiamo troppi litigi. Però in alcuni paesi siamo ancora molto forti. Dal punto di vista calcistico non siamo così indietro, manca però il potenziale economico per poter acquisire giocatori"

Poi, è finalmente la volta di Euro 2016 e del ruolo che l'Italia potrà svolgere nella competizione:  "Nei grandi eventi ci sono partite in cui scatta qualcosa. Succede e basta. Il fatto che l’Italia arrivi un po’ come nel 2006 e nel 1982, accompagnata da critiche e non da favorita, mi fa sperare" afferma Del Piero che prosegue cercando di sminuire le critiche relative alla scelta di consegnare la maglia numero 10, indossata anche da lui in passato a Thiago Motta: "Ho vissuto in azzurro momenti in cui le maglie venivano date in ordine alfabetico, a seconda dei ruoli: in Inghilterra avevo il 14 e Albertini il 10, io ero tra i centrocampisti perchè Sacchi mi vedeva così… A volte invece ci si trovava tutti insieme e si sceglieva ma non c’è mai stato un litigio, con Totti ci siamo alternati con la 10. La scelta deve essere vissuta bene dal gruppo, il 10 a Thiago non mi crea problemi. E in quanto alla critiche, tutte le volte che prima abbiamo fatto pessime partite, dopo abbiamo disputato un buon torneo. Conoscendo il ct staranno lavorando tantissimo: sarà un Europeo vissuto in maniera globale. Ho letto tante dichiarazioni positive e questo è un bel segnale"

Del Piero accarezza la Coppa del Mondo. Fonte: goal.com
Del Piero accarezza la Coppa del Mondo. Fonte: goal.com

Del Piero analizza uno per uno i reparti Azzurri, trovando molti punti di forza nella difesa, vera e propria roccaforte di stampo juventino: "Sono giocatori di grande spessore, (Si riferisce a Buffon, Chiellini, Bonucci e Barzagli) con Gigi e Andrea abbiamo vinto un mondiale; Giorgio è un professionista esemplare; Bonucci è un ragazzo di grande qualità, affamato e deciso". Centrocampo e attacco fanno ben sperare Alex: "A centrocampo mancheranno Verratti e Marchisio, due giocatori di grande spessore internazionale, ma il modulo di Conte prevede partecipazione da parte di tutti. Il talento davanti è relativamente importante. Mi auguro che le punte abbiano conservato i gol per la fase finale e ricordo a tutti la vecchia regola: l’attacco fa vendere i biglietti, la difesa fa vincere i campionati. Nel 2006 subimmo solo due gol. Davanti vedo buone potenzialità, ragazzi che sognano questo momento: avranno energia, entusiasmo e desiderio".

Del Piero da commentatore ed esperto qual'è stila la sua lista di favorite oltre a dare un giudizio esplicito su Paul Pogba, possibile mattatore di Euro 2016: "Il piatto è servito in maniera perfetta. Gioca in casa, ora ha più esperienza e avrà grande pressione, sarà un test importante. Se saprà cogliere gli aspetti positivi di questa situazione sarà difficile contenerlo"
Tra le favorite invece, la Germania sembra un gradino superiore alle altre anche se Del Piero non chiude le porte a possibili sorprese: "La Germania tornerà protagonista. La Francia gioca in casa e 2 anni fa ho visto tante indicazioni positive: i giovani ora hanno più esperienza. Loro sono molto patriottici, conterà ache il momento particolare di Parigi per gli attentati. Poi la Spagna, perché ha alle spalle una grande storia. Un gradino più sotto metto l’Italia con Inghilterra e Belgio. Essendo un torneo corto non escluderei sorprese come la Grecia 2004 e la Danimarca 1992"

In conclusione, prima va un pensiero a Ventura, prossimo c.t: "Ha le qualità necessarie, è un insegnate di calcio e darà seguito al lavoro di Conte"; poi un incoraggiamento importante agli Azzurri: "Abbiamo giocatori di grande spessore, Buffon è una presenza molto importante così come i ragazzi della difesa. Non è vero che non abbiamo un fuoriclasse, però il gioco di Conte non si affida a uno-due giocatori. Conta l’orchestra".