Nelle sfide fra Italia e Germania che si sono susseguite nel corso della storia spesso sono stati i tedeschi ad avere il ruolo di favoriti della vigilia, anche se poi il campo ha più spesso sorriso agli italiani. Un uomo di calcio come Giovanni Trapattoni prova a spiegare all' Ansa i motivi di tutto questo a pochi giorni dal quarto di finale di Euro 2016.

Così l'ex ct dell'Italia sul problema della Germania quando incontra l'Italia: "Ci amano e ci ammirano, ma ci soffrono anche, questo è innegabile. Il perché è chiaro, nella loro mentalità c'è un'idea di Deutschland nel mondo, un'idea dominante. Fanno parte dell'Europa, ma loro sono Deutschland. È come la Merkel con tutto il rispetto per la Bundeskanzlerin, la sua voglia di supremazia è evidente. Si sentono sempre fortissimi, poi arriviamo noi, piccoli, sempre polemici, con tanti peccati ma alla fine geniali. E li mettiamo in crisi." 

L'ultimo Germania-Italia è stata un'amichevole, lastampa.it
L'ultimo Germania-Italia è stata un'amichevole, lastampa.it

Ecco poi il suo personale pronostico: "Non è scortesia se non rispondo: cosa gli dico, una bugia? Che la Germania è fortissima e l'Italia è spacciata? Dovrei dire la verità, che per me finisce un'altra volta ai supplementari e rivinciamo noi...Ma per loro mettere insieme Italia, ma per loro mettere insieme Italia, supplementari, sconfitta è davvero uno shock."

Infine un'analisi sulle due nazionali, quella di Conte e quella di Loew: "Ora la Germania è davvero una potenza calcistica, ma dire che oggi il divario è incolmabile per me non ha senso. La nazionale di Conte ha dimostrato davvero, come dice lui, di essere squadra e non selezione: ma avete visto come corrono in tre a recuperare i palloni quando un loro compagno lo perde? In sfide così, la condizione psico-fisica conta tantissimo. Loew conosce alla perfezione l'Italia, i sui punti deboli, e ci teme. Perché sa che partite così si vincono per un dettaglio. E noi nel genere siamo maestri."

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About the author
Francesco Nasato
24 anni, giornalista pubblicista, allievo della scuola di giornalismo dell'Universitá IULM, laureato alla Cattolica di Milano in Linguaggi dei Media. Editor di Vavel Italia, scrivo di calcio e Milan sul web e la carta stampata da quando ho 18 anni