Il giorno di Giampiero Ventura. In compagnia del Presidente Tavecchio, l'ex allenatore del Torino siede di fronte alla stampa, sfiora il mondo azzurro, prima di immergersi in un'avventura che anche per un tecnico navigato rappresenta un'occasione irripetibile. Emerge, dalle prime parole, un'emozione evidente. Ventura tende la mano al suo predecessore, si ri-allaccia all'Italia europea. 

"Sono felice ma soprattutto orgoglioso di essere stato scelto a rappresentare uno dei movimenti calcistici più importanti al Mondo" 

"Ringrazio Conte per avermi lasciato un gruppo con delle conoscenze e con profonda cultura del lavoro. Non vedo davvero l'ora di iniziare. Ho sempre creduto nelle potenzialità del nostro calcio. L'organizzazione vale più del singolo"

Chiuso il capitolo francese, occorre ricostruire una nazionale agli sgoccioli. Fondamentale inserire in modo graduale alcune novità. Diversi giocatori sono al canto del cigno, alcuni giovani bussano alla porta, il compito non è semplice, il rischio è di porre sulla graticola talenti al momento in divenire. 

"Parto dai 23 dell'Europeo ma ovviamente ci sono altri giocatori molto importanti. Non dovremo bruciare potenziale giovani. Nostro obbiettivo è qualificazione mondiale. I giovani verranno inseriti, ci vuole attenzione senza pregiudizi, vanno aspettati perchè diventino zoccolo duro della squadra"

Ventura parte dalla forza dell'Italia di Conte per tracciare la sua Italia. Conservare con cura l'anima attuale, adornando la "rabbia" di campo con una scintilla di qualità. Il nuovo CT deve porre su una base solida nuove idee di gioco, risolvere i problemi di manovra. 

"L'Italia di Conte era determinata e feroce e questo mi piace. Proverò a renderla anche eccitanteSono curioso e voglioso di iniziare. Stiamo realizzando video su punti forti ed errori commessi all'Europeo. Vogliamo stupire"

In chiusura un monito a tanti. Per conquistare la maglia occorre confrontarsi con i migliori, i paradisi milionari - il nome di Pellè ritorna in conferenza - non favoriscono l'approdo in nazionale. 

"Un giocatore deve essere forte dentro per avere la fame di vittorie. Andare in campionati "minori" non aiuta in questo senso. Aldilà del rigore sbagliato Pellè ha fatto Europeo importante. La Cina è lontana, devo capire bene cosa ha da dare"