Calcio d'estate all'insegna delle emozioni e dell'intrattenimento all'Allianz Arena tra Bayern Monaco Manchester City nel giorno del ritorno di Guardiola in quella che è stata la sua casa nelle ultime tre stagioni, ora occupata da Carlo Ancelotti, il quale gli dà il bentornato battendolo per 1-0 grazie ad una conclusione da fuori (deviata) del giovane Ozturk. Un'amichevole utile per trarre le prime indicazioni, soprattutto dagli interessanti prospetti lanciati, per l'occasione, anche dal primo minuto per il City, mentre il Bayern inizia affidandosi ai pochi elementi della prima squadra.

L'equilibrio che perdura nel primo quarto d'ora, fase di puro studio e confidenza, prova a romperlo per prima la squadra di casa, il cui possesso palla risulta nettamente più efficace di quello inglese, ancora un po' acerbo complici anche l'assenza di tantissimi titolari e un nucleo abbondantemente giovane; il primo tentativo del primo tempo lo porta Alaba, lucido in mezzo al campo nel dialogare con un Ribery ispiratissimo: il doppio uno-due confonde la difesa avversaria porta l'austriaco a calciare a pochi passi, trovando la pronta risposta disperata di Caballero in uscita. Il portiere argentino risulta piuttosto impegnato durante tutta la prima frazione, dovendosi esibire due volte su Green: i soliti noti della fascia sinistra, Ribery e Alaba, costruiscono in profondità una palla-gol perfetta per l'americano, il cui interno viene deviato. Porta ancora maledetta al 35', stavolta con una botta centrale sempre di Green, sempre su assist dal fondo del fantastico Ribery.

Franck Ribery in azione. (Fonte immagine: Twitter @FCBayernEN)
Franck Ribery in azione. (Fonte immagine: Twitter @FCBayernEN)

Dalla parte di Guardiola si soffre difensivamente, specialmente considerando i non perfetti equilibri sul posizionamento: Angelino, schierato di partenza centrale sinistro, prova più di una volta a sganciarsi agendo da centrocampista, ma creando poco e rendendosi non molto utile in difesa, dove il solo Adarabioyo non riesce ad arginare gli inserimenti che continuano ad arrivare. Migliore è invece il primo pressing sui portatori avversari, con il problema che Xabi Alonso, Lahm e Javi Martinez un modo per far partire l'azione con la loro qualità lo riescono sempre a trovare. L'unico pericolo viene da Iheanacho, una delle poche certezze tra gli undici in campo: lancia in profondità Navas e successivamente riceve al limite dell'area, provando il sinistro a giro alto di poco.

La solfa cambia nella ripresa, quando il Manchester City inizia a dare sfogo alla panchina inserendo Delph, Yaya Touré, Celina, Clichy e soprattutto Wilfried Bony, immediatamente molto pericoloso con un paio di buone conclusioni che non trovano però il fondo della rete. Il possesso palla degli Sky Blues genera più uno-contro-uno in fascia, con Bytyqi che subentrato a Kolarov riesce a mettere ripetutamente in difficoltà Rafinha sulla sinistra. A sorpresa però è il Bayern a sbloccare la situazione con un subentrato, ovvero il giovanissimo Ozturk: un rimpallo sull'arbitro sul rinvio di Adarabioyo favorisce il suo tiro da fuori col destro, trovando la sfortunata deviazione di Clichy che spiazza Gunn.

Yaya Touré e Celina, rispettivamente su punizione e su azione personale, provano a rimettere in equilibrio il punteggio con risultati esigui: il tentativo dell'ivoriano finisce largo di poco mentre la debole conclusione del giovane talento viene salvata da Ozturk. L'ultima parola ce l'ha Hagler, il cui destro da fuori viene messo in angolo con più di un'incertezza da Gunn. Successivamente sono solo abbracci e saluti, in particolare tra Guardiola e Ancelotti, i due super-tecnici veri protagonisti della serata. Il primo round lo vince, amichevolmente, Carletto.

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Giorgio Dusi
Vivo a Bergamo, scrivo di calcio, in particolare di Juventus e Arsenal, e di basket tra NBA ed Eurolega. Giornalista. Laureando. Forse. [email protected]