Torniamo indietro all'estate del 2012. Nell'amara serata di Kiev, la Spagna conferma, a danno dell'Italia di Prandelli, il suo dominio europeo. Nel frattempo, la Nazionale albanese, non presente alla rassegna continentale, muove i primi passi. Da lì a poco succedono tante cose, una serie di eventi incredibili: il crollo di Del Bosque ai Mondiali del 2014 e agli Europei del 2016, con conseguente chiusura del rapporto con la roja, l'ascesa dell'Albania di Gianni De Biasi, un gruppo coeso in gradi di approdare all'Europeo di Francia. Parabole inverse, storie diverse ma, obiettivamente, un livello tecnico ancora distante. Resta il gap, ma il calcio è uno sport per sognatori.

Sfida proibitiva, anche se nel campo di casa, per Hysaj e compagni. Affrontare una Nazionale come quella spagnola è difficile, c'è un primo posto nel girone di qualificazione da difendere: infatti, dopo le vittorie contro Liechtenstein e Macedonia, il team albanese è l'unico a punteggio pieno ed è chiamato a proteggere la vetta nella gara di oggi. Nessuna novità di formazione: in porta, al 99%, conferma per Berisha. Difesa a 4 con Hysaj, Xhaka, Mavraj e Aliji. Centrocampo estremamente fisico, con 5 uomini: centralmente Abrashi, Llullaku e Hyka, sugli esterni invece Kukeli e Roshi. In attacco Lenjani chiamato a dare fastidio alla difesa avversaria col suo fisico.

Il pareggio allo Juventus Stadium non può soddisfare la Spagna, per un'ora padrona del campo. Chiamata importante per chiudere con serenità questa parentesi. I precedenti dicono 5/5 per le Furie Rosse. Poche variazioni anche per Lopetegui: davanti a De Gea, difesa a 4 con Nacho Fernandez a rilevare Jordi Alba, dall'altro lato Carvajal; in mezzo invece Piquè e Sergio Ramos. In cabina di regia Busquets, supportato dalla tecnica di Koke ed Iniesta. In attacco turno di riposo per Diego Costa, gioca Morata, supportato da Vitolo e David Silva.