Il Paraguay, gli errori colossali, l'assenza di Messi e i fischi assordanti dell'Estadio Mario Kempes. Più che una serata di calcio, quello che ha vissuto l'Argentina di Bauza è stato qualcosa che si avvicina clamorosamente ad uno psicodramma. Il Paraguay esce vittorioso di misura e l'Argentina si ritrova quinta in classifica, aspettando gli impegni contro Brasile e Colombia. Se Bauza, in questo momento, non ha nulla per cui sorridere, proverà a farlo tra qualche settimana quando ritroverà il suo giocatore più importante: Messi. Con lui l'Albiceleste ha vinto 3 gare su 3 nelle qualificazioni e, nelle altre sette, il bilancio recita 1 vittoria, 4 pareggi e 2 sconfitte. Ma oltre ciò, andiamo a vedere come è maturata la sconfitta di Higuain e c.

Bauza schiera il solito 4-2-3-1 con Banega che trova un posto da titolare a centrocampo insieme a Mascherano, mentre davanti Gaitan prende il posto di Dybala. La partita per l'Albiceleste inizia anche bene, perchè l'estro di Banega balza subito all'occhio, tanto che il centrocampista dell'Inter detta i temi di gioco facendo scomparire le gravi lacune viste dalla sua squadra nel match contro il Perù. Nel momento di massimo sforzo dell'Argentina, ecco che però un errore sulla trequarti regala l'opportunità al Paraguay di passare in vantaggio con Gonzalez. Per un istante tutto si ferma e i calciatori in maglia Albiceleste si guardano esterrefatti. Di Maria colpisce il palo, dando inizio alla serata stregata, mentre la difesa, che fa acqua ovunque, regala quasi il raddoppio agli ospiti. Il silenzio si tramuta in fischi dello stadio che invocano a gran voce l'ingresso di Dybala. 

Nel secondo tempo non arriva ancora nessun cambio e forse la scelta da anche ragione a Bauza, perchè in avvio di ripresa Aguero dal dischetto ha l'opportunità di pareggiare, ma si lascia ipnotizzare dall'estremo ospite. Poco dopo ci si mette anche l'arbitro ad annullare un gol molto dubbio a Rojo. L'Argentina, però, è disordinata e la manovra risulta troppo lenta dalla cintola in su. La confusione aumenta quando vengono inseriti Dybala e Pratto. Le punte diventano cinque, con il solo Mascherano a centrocampo a reggere una squadra completamente spaccata a metà, che comunque si divora il pari altre tre volte con Aguero, Dybala ed Higuain. Al triplice fischio la contestazione pone fine ad una serata storta quanto sfortunata per l'Argentina che, senza Messi, sembra essere fragile. Con un potenziale offensivo di questa portata, comunque, risultano incomprensibili gli errori sottoporta dei vari Higuain e Aguero, mentre c'è da correggere l'assetto difensivo, che alle volte ricorda quello di una squadra che si trova in zona retrocessione. Adesso si torna in campo a novembre con due impegni decisivi: Brasile fuori casa e Colombia tra le mura amiche e questa volta ci sarà Messi, per cercare di rendere solo un lontano ricordo la serata di Cordoba e portare l'Argentina ad un Mondiale che, al momento, appare in bilico.