Se l'Atletico va in quarta ed è a punteggio pieno, il Bayern cancella senza patemi il K.O. del turno passato: il momento non eccelso in campionato non condiziona i bavaresi, perlomeno nei risultati, in Champions League: 4-1 al PSV che non vive un periodo florido, ma che comunque fa intravedere qualcosa di positivo, dopo un avvio terribile. Difatti in 21 minuti i tedeschi si portano avanti 2-0, poi la rete di Narsingh nel finale del primo tempo cambia qualcosa, almeno in apparenza, fino a quando Lewandowski non rispedisce all'inferno la squadra olandese. Di seguito il racconto del match.

Ancelotti non ha molti dubbi sulla formazione: si tratta di un 4-3-3. Comparto difensivo per quattro quinti tedesco: davanti a Neuer il blocco con Lahm, Boateng, Hummels e l'unico straniero, Alaba. Trio di centrocampo con le mezzali Kimmich e Thiago Alcantara a supporto di Xabi Alonso. Robben e Muller formano il tridente assieme a Lewandowski in avanti.

La risposta di Cocu è estremamente difensiva, come previsto. 4-4-2 classico, che inizia col portiere Zoet. Terzini Brenet e Willems, Schwaab e Moreno completano il reparto. A centrocampo Pereiro e Guardado più larghi, in mediana Propper e Siem De Jong. L'altro De Jong, ovvero Luuk, a formare la coppia d'attacco con Narsingh.

La gara è da subito gestita dai bavaresi: dopo appena 3 minuti Muller firma la prima conclusione del match, dopo aver agganciato un pallone in area. Ci vogliono altri 10 giri d'orologio perchè cambi tutto: prima grande chance per Lewandowski, che tira dal limite e trova lo straordinario intervento di Zoet, sufficiente per salvarsi in calcio d'angolo. Sarà proprio il corner ad essere fatale agli olandesi: schema per il tiro di Muller che trova prima un nuovo salvataggio del portiere, ma la respinta non è abbastanza violenta da impedire che il tedesco si fiondi sul pallone come un falco e firmi il vantaggio dei suoi in mischia. Si trovano costretti a cercare di far qualcosa in avanti gli ospiti, senza successo, anzi: a 8 minuti dalla prima rete, un contropiede è fatale ai biancorossi, con Alaba che viene lanciato sul fondo, crossa e trova una deviazione che favorisce l'intervento di Kimmich a pochi centimetri dal bersaglio, di testa, un gol tanto facile quanto importante. Si tratta di un vero e proprio dominio: al 29esimo ancora il marcatore della seconda rete con un tiro dal limite, fermato nuovamente da Zoet. Continuano le penetrazioni in una retroguardia assolutamente aperta: si butta dentro Robben, ne salta 2, tira, ma la sua posizione è troppo defilata per riuscire a segnare, con la nuova complicità del portiere originario dei Paesi Bassi. Il primo accenno di reazione è dell'uruguagio Pereiro, ma la rete viene annullata. Al 41esimo, in una situazione estremamente simile, Narsingh parte, questa volta regolarmente, tirando un missile alto al punto giusto che scavalca Neuer e riapre il match.

Non cominciano meglio i padroni di casa, anzi: dopo appena 3 minuti chance di pari sulla testa di Luuk De Jong, che stacca ma spedisce di poco, veramente poco, alto. 52esimo sul cronometro e ci riprovano gli olandesi: Pereiro si accende su un traversone, con controllo e tiro mancino, ma Neuer arriva appena in tempo sul secondo palo e salva i suoi. Vale la legge del gol, terribile e spietata come al solito: Robben inventa saltando due avversari e lasciando partire una bomba, Zoet si supera di nuovo, ma sulla respinta Lewandowski è glaciale e chiude, almeno parzialmente, il match. La restante mezz'ora di gara è essenzialmente da gestire per i bavaresi, che al 66' vanno estremamente vicini al poker, dal limite, col destro di Muller diretto al centro della porta, salvato ancora dal portiere avversario. In area tutto solo Luuk De Jong, 3 giri d'orologio più avanti, viene servito, ma non controlla e spreca un'enorme occasione. Anche Kimmich prova a rendersi nuovamente protagonista, dribblando e tirando più di una volta, ma sempre murato dalla retroguardia del PSV. A chiudere in bellezza ci pensa Thiago Alcantara con una deliziosa palla scodellata dalla trequarti verso la capoccia di Robben, che non ci pensa due volte e si iscrive più che meritatamente al tabellino, chiudendo così la gara, la quale termina 4-1.