Importantissima vittoria dell'Egitto che, nonostante una prestazione sottotono supera sul finale l'Uganda, nazionale autrice di una prestazione eccellente sotto il profilo tattico e sotto quello difensivo. Dopo un primo tempo senza squilli, i Faraoni agguantano il successo grazie ad El-Said, entrato nella ripresa e capace di spaccare la sfida. Quattro punti per l'Egitto, ancora 0 per l'onorevole Uganda.

Egiziani di Cuper che, obbligati al successo, scendono in campo con una formazione a trazione anteriore: davanti allo storico portiere El Hadary, difesa a quattro composta da Fathy, Gabr, Hegazy ed Abdel-Shafy. Nella zona mediana del campo, il tandem Elneny-Hamed, incaricati di sostenere la folta trequarti formata da Salah, Mamhoud "Trezeguet" Hassan e Sobhi. Unica punta, Mohsen. Stessa disposizione tattica, poi, per gli ugandesi, che per tentare la storica qualificazione si affidano alla prima punta Massa, sostenuta dagli esterni Kizito e Walusimbi. In mediana, sia Mawejje che Aucho, mentre è Miya il trequartista scelto da Sredojevic. Nella zona inferiore del campo, Onyago in porta, protetto dai centrali Jjuko ed Iguma. Completano l'undici delle Gru, i terzini Ochaya e Wasswa. 

Gara inizialmente molto bloccata, con l'Egitto pronto ad attaccare ma spesso fermato dalla rocciosa organizzazione tattica ugandese. Il letimotiv di primo tempo è, fin dai primi minuti, di marca comunque egiziana, anche se i Faraoni difficilmente trovano il varco tra le maglie della difesa "ospite". Al 24', sfruttando la propria classe sopraffina, sfiora la rete Salah, che dopo aver dribblato due giocatori tenta un colpo sotto, mandando di poco alto. Quattro minuti dopo brivido, invece, per l'Egitto, quando è Hegazy a svirgolare rischiando quasi l'autorete. La tendenza egiziana è quella del gioco sulle fasce, zona del campo di fatto sempre in mano ai ragazzi di Cuper, più forti sia tecnicamente che tatticamente.

I molti cross in mezzo, però, non riescono a sorprendere gli ugandesi, che facendo leva sul proprio fisico roccioso riescono a leggere l'urto offensivo dei Faraoni. Il più in palla della sfida è comunque Mohamed Salah, imprendibile sull'out destro ma isolato al momento di offendere. Scivolando verso la fine senza troppe emozioni, il primo tempo registra fino alla sua naturale conclusione una flebile pressione da parte degli egiziani, che al 45' potrebbero passare in avanti, se Onynago non uscisse con i tempi giusti e di testa non anticipasse un pericolosissimo Salah.

Seconda frazione che vede un'Uganda più propositiva, conscia della possibilità di mettere in difficoltà l'Egitto e dunque intenzionata a giocarsela. Al 54', sugli sviluppi di una buona trama di gioco, rete annullata ad Ochaya, che per qualche secondo spaventa gli egiziani, già convinti di dover ribaltare il risultato. Tre minuti dopo, continuando con l'ottimo momento, calcio di punizione per l'Uganda, sventato senza problemi però da El-Hadary. Appena centoventi secondi dopo l'ora di gioco, interrompendo l'ottimo momento delle Gru, si mette prepotentemente in evidenza il neo-entrato El-Said, la cui conclusione termina davvero poco alta sopra la porta di Onyango

Il tentativo del numero 19 scuote i ragazzi di Cuper, obbligati a fare bottino pieno per non complicare ulteriormente il loro percorso. Quattro minuti dopo, ci prova invece Trezeguet Hassan, il cui tiro però trova prontissimo un Onyango in stato di grazia. L'atteggiamento offensivo dei Faraoni non scuote la sfida negli ultimi minuti, con buona pace di un'Uganda ordinata ma in effetti mai messa seriamente in difficoltà. Il tanto provare, alla fine, premia però l'Egitto, premiato per il tanto premere ed in vantaggio sul finale di gara, quando all'89' è El-Said a concludere a botta sicura in area, sfruttando un controllo fallito da Salah che, di fatto, si tramuta in un preziosissimo assist per il compagno. Succede poco altro: Egitto batte Uganda e continua a sognare. Migliore in campo per i ragazzi di Cuper, El-Said. Per le Gru in evidenza Onyango.