Esiste qualcosa di più sicuro delle tasse e della morte? Si, i gol di Sergio Ramos nelle notti che contano, nelle notti in cui dei semplici calci d'angolo possono diventare veri e propri calci di rigore, quando c'è lui in area. Il Napoli, ieri, ha provato le stesse sensazioni di Atletico e Siviglia, per ben due volte in cinque minuti. Il capitano delle Merengues c'è sempre, come in una scena che si ripete ad ogni partita importante, come una sentenza inappellabile. Diventa un'onda che non si può fermare, ti trascina, ti abbatte prima o poi.

Basta riavvolgere il nastro dei gol di Sergio Ramos, per notare che questi arrivano sempre in una situazione di difficoltà della sua squadra, o in una notte importante, quando non si può proprio fallire, quando il popolo ripone le speranze sul proprio capitano che si sostituisce alla BBC che, quest'anno, sta combinando ben poco rispetto al valore dei singoli giocatori. Ecco che, però, quando tutto sembra svanire, il 4 indossa il mantello da supereroe e vola, sovrastando gli avversari. Cominciando dalla notte di Lisbona di tre anni fa, quando, ad un minuto dal termine con la sua squadra sotto, prende l'ascensore e sovrasta i difensori dell'Atletico, pareggiando quella finale che poi consegnerà la Decima al Real Madrid di Carletto Ancelotti, che aveva eliminato il Bayern in semifinale. Grazie alla doppietta ancora di Ramos, ancora di testa. 

Certo, una volta può essere un caso o beffardo scherzo del destino per gli avversari ma, se questa cosa si ripete più e più volte allora c'è qualcosa di più. Come nella finale del Mondiale per Club in cui segna al San Lorenzo, come il colpo di testa nell'altra finale contro l'Atletico Madrid in quel di Milano, e  come la zuccata in finale di Supercoppa contro il Siviglia, all'ultimo secondo, con cui porta il match ai supplementari, e che porterà il Real Madrid a vincere con il gol di Carvajal. Infine, come lo stacco imperioso davanti ai centomila del Camp Nou nel Clasico di quest'anno, sempre quando al sua squadra è sotto, sempre alla fine, come da tradizione. E' una sentenza dalla quale non si può scappare, sai che prima o poi arriva, e il più delle volte colpisce nell'ultimo minuto. Quando tutto sembra svanire, spunta dal nulla e colpisce sempre nelle notti che contano.

Anche il diretto interessato, in una recente intervista, aveva dichiarato: "Il 4 mi ha portato tanta fortuna nel corso della mia carriera al Real Madrid, ma non escludo di poterlo cambiare per prendere il 93. Io reputo speciali tutti i miei gol, è come se fossero miei figli". Questi "figli" sono diventati 70 (48 di testa) con il Real Madrid in 507 presenze, di cui 10 solo in questa stagione, con una media di una rete ogni 3 partite. Non proprio numeri da difensore. Se allarghiamo il bacino delle statistiche a tutta la sua carriera, le reti sono 83 in 728 partite. Una sentenza, un conto da pagare che prima o poi colpisce, sempre nelle notti che contano. Sergio Ramos, l'uomo del destino. 

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Alessio Evangelista
Mi chiamo Alessio Evangelista, sono nato e tutt'ora vivo a Pescara in Abruzzo. Mi sono diplomato quest'anno presso l'ITIS A.Volta di Pescara con la votazione di 80/100. Le mie passioni sono il calcio e la Formula 1