Una vittoria utile e indicativa per l'Italia di Gigi Di Biagio. Gli azzurrini hanno convinto sotto il piano del gioco, e sono riusciti anche a portare a casa una vittoria che moralmente può dare una grossa mano in vista del prossimo campionato europeo. Il 2-1 contro la Polonia è la testimonianza di una squadra che sta pian piano trovando una sua identità di gioco, e a rendere il tutto più intrigante è l'elevata qualità a disposizione del tecnico.

Di Biagio è stato molto bravo a instaurare un sistema di gioco che valorizzi i centrocampisti abili negli inserimenti e gli esterni d'attacco. Sulla carta compare un 4-3-3, ma analizzato in maniera più dettagliata conduce a un 4-1-2-3. Reparto difensivo attento e vigile, nonostante una piccola macchia che ha causato il goal dei padroni di casa. Bene Calabria e Barreca sulle fasce, mentre Biraschi si rivela un vero e proprio pilastro della retroguardia nonostante lo scarso minutaggio con il Genoa. La prova di Cataldi è stata eccellente: molto bravo in fase di rottura, attento nei ripiegamenti e con un discreto fiuto intuitivo che gli ha concesso di smistare qualche pallone ai nostri attaccanti. Sono partiti più avanzati, invece, il capitano Benassi e Lorenzo Pellegrini. Il motivo è strettamente legato alla tattica. Entrambi sono molto bravi negli inserimenti - infatti sono stati loro a mettere a segno i due goal decisivi - e riescono ad apportare quel giusto mix di quantità e qualità richiesto da Di Biagio. Se poi a tutto ciò viene aggiunto il fattore resistenza, ecco che ci troviamo di fronte a due centrocampisti di caratura internazionale in grado di farci fare quel definitivo salto di qualità in mezzo al campo.

Ci si aspettava di più dal tridente d'attacco, ma la prova è stata comunque positiva. Berardi è ormai un leader della squadra e la maggior parte delle giocate sono passate attraverso i suoi piedi. Positiva anche la partita di Chiesa, con il fiorentino che ha messo in grande difficoltà il laterale avversario Kedziora. Buon match anche di Cerri, nonostante il suo errore dal dischetto. Di Biagio ha molta fiducia in lui, ma deve migliorare sotto qualche punto di vista, in particolare sulla partecipazione alla manovra offensiva. Nel calcio moderno non esiste più il centravanti che aspetta il pallone in area di rigore, ma bensì colui che fraseggia e apre varchi interessanti per i compagni. E' questo l'aspetto sul quale Cerri deve lavorare per diventare a tutti gli effetti il centravanti della nazionale.

Buone notizie anche per quanto riguarda la panchina. Sono entrati a partita in corso Masina, Locatelli, Favilli, Madragora, Di Francesco e Ricci. Importante il ritorno dopo tanto tempo di Mandragora, ma indicazioni positive arrivano anche da Ricci e Di Francesco, con i due esterni autori di una buona prova nonostante non abbiano preso parte alla prima frazione di gioco.

Adesso ci sarà l'importante e prestigioso match amichevole contro la Spagna. L'avversario gode di un tasso qualitativo straordinario, ma anche noi abbiamo a disposizione degli ottimi "canterani". Palla al campo.