Sembrava la squadra della speranza, il gruppo che aveva finalmente raggiunto il mix ideale tra gioventù ed esperienza, quello col giusto quantitativo di tasso tecnico, tale da poter cancellare la mancata qualificazione all'Europeo di Francia e lanciare la sfida per il primo posto, proprio ai transalpini, nel girone A di qualificazione al mondiale di Russia 2018. L'Olanda sembrava pronta ad aprire un nuovo ciclo, sotto la guida di Danny Blind. Dopo quasi una stagione, qualcosa è abbondantemente andato storto, ed oggi la nave Oranje sembra nuovamente naufragata.

Le prime avvisaglie si erano intraviste nella sconfitta casalinga con la Francia e nella soffertissima vittoria in Lussemburgo, le quali avevano cancellato la soddisfazione per l'ottima prestazione in Svezia all'esordio, senza dimenticare l'1-1 contro il Belgio in amichevole. Ieri sera, in Bulgaria, la definitiva débacle. Blind potrebbe appellarsi alle assenze in difesa, ma la sua colpa potrebbe anche - col senno di poi, almeno tra una decina di anni - rivelarsi un merito. Parliamo della decisione di far esordire Matthijs De Ligt, luccicante talento dell'Ajax classe 1999, all'esordio assoluto in Arancione. Da titolare.

Se al momento, vista la mancanza di alternative, lanciare il giovanissimo centrale di difesa poteva sembrare un'idea interessante, dopo il primo tempo più o meno tutti si erano resi conto di quanto fosse azzardata quella mossa. De Ligt ha enormi ed esclusive responsabilità sui due gol di Delev, decisivi poi per il 2-0 finale. Errori grossolani, peraltro già commessi più volte in stagione. Perdonabili, in certi frangenti dell'anno - specialmente per i Lancieri in campionato, già meno in Europa League -, non di certo accettabili in un match chiave e difficile per la corsa al Mondiale.

Il potenziale del ragazzo non è in discussione, tanto che, per aver giocato solo 45 minuti, è comunque riuscito a scrivere numeri importanti. Accumulando esperienza e consapevolezza, che solo il tempo può offrirgli, diventerà verosimilmente uno dei migliori centrali d'Olanda.

Il vero interrogativo riguarda però la scelta di Blind che, seppur consapevole del potenziale del ragazzo, così come delle sue diverse distrazioni (impossibile pensare il contrario), lo ha preferito a Hoedt, autore finora di un'ottima stagione con la maglia della Lazio, in un campionato sicuramente più difficile rispetto all'Eredivisie, soprattutto difensivamente. Una scelta che potrebbe costare il mondiale all'Olanda e la panchina al Ct, non aiutato nemmeno dai suoi avanti, sterili e impalpabili in fase realizzativa.