Montenegro – Polonia 1-2

40’ Lewandowski (P), 63’ Mugosa (M), 82’ Piszczek (P).

Montenegro (4-4-2) – Bozovic; Marusic (90+2’ Vucinic), Savic, Sofranac, Stojkovic; Vesovic, Vukcevic, Scekic (86’ Djordjevic), Kojasevic (81’ Ivanic); Mugosa, Beqiraj. All. Tumbakovic

Polonia (4-2-3-1) – Fabianski; Piszczek, Glik, Pazdan, Jedrzejczyk; Linetty (79’ Teodorczyk), Maczynski (90+2’ Cionek); Blaszczykowski, Zielinski, Grosicki (90+6’ Peszko); Lewandowski. All. Nawalka

Vittoria di fondamentale importanza per la Polonia, che si impone in Montenegro, a Podgorica, e ipoteca il primo posto, mettendo 6 punti tra sé e le prime inseguitrici. Decide Piszczek a otto dal termine.

Nawalka ritrova solo per la panchina Milik, 169 giorni dopo l’infortunio; c’è il compagno del Napoli Zielinski dietro a Lewandowski, out Krychowiak. Tumbakovic è invece privo di Jovetic per una lesione muscolare, va Mugosa in avanti con Beqiraj, panchina per Vucinic.

Avvio di gara vivace, entrambe le squadre osano senza eccedere troppo nello scoprirsi, tanto che le prime occasioni piovono dai piazzati: Glik gira fuori di poco al quarto d’ora. Il Montenegro prende coraggio, ma il maggior tasso tecnico ospite genera un’altra ottima occasione alla mezz’ora, quando gli avanti combinano, ma Zielinski non conclude. A sbloccare ci pensa così Lewandowski, con una punizione magistrale dal limite, che salta la barriera e si insacca a fil di palo.

I padroni di casa nella ripresa hanno una buona chance con Mugosa, che da ottima posizione spara alto, ma devono anche affidarsi ad un intervento provvidenziale di Bozovic su Piszczek, seguente a un salvataggio di Sofranac su tocco di Lewa. Al 63’ arriva il pari, firmato proprio da un gran colpo di testa di Mugosa, pescato da Kojasevic sul taglio a centro area. Sempre di testa, Sofranac avrebbe la chance per il raddoppio su corner, ma tutto solo si perde e colpisce malissimo. Gol sbagliato, gol subito: Zielinski si inventa un lancio di destro che fa correre Piszczek, che beffa Bozovic in uscita con un pallonetto che bacia il palo e si insacca.

Il Montenegro nel finale ci prova anche inserendo Vucinic, ma il muro polacco regge ed è fuga. Sono 13 i punti per gli uomini di Nawalka, mentre Montenegro resta al secondo posto, con la Danimarca, a quota 7.

Romania – Danimarca 0-0

Romania (3-4-2-1) – Tatarusanu; Sapunaru, Chiriches, Tosca; Benzar, Marin, Pintilii, Latovlevici (76’ Rotariu); Chipciu (86’ Ivan), Stanciu; Keseru (63’ Alibec). All. Daum

Danimarca (3-5-1-1) – Schmeichel; Kjaer (46’ Zanka Jorgensen), Christensen, Vestergaard; Ankersen, Kvist, Schone (69’ Braithwaite), Delaney, Durmisi; Eriksen, Cornelius. All. Hareide

Finisce senza reti a Cluj tra Romania e Danimarca, partita poco emozionante ed accese forse solo nel finale, dopo alcune occasioni sciupate nel primo tempo.

Padroni di casa senza particolari sorprese nell’undici, con Popa arma dalla panchina; Hareide invece lancia Cornelius all’esordio dal primo minuto, per rimpiazzare l’infortunato Poulsen.

La gara si gioca su ritmi lentissimi, come da tradizione per la compagine di Daum, ben messa in campo ad occupare gli spazi, ma altresì aggressiva in fase di non possesso, solo nei primi minuti. Si stabilizza l’intensità, piovono giusto un paio di occasioni nel primo tempo, ma enormi: Keseru manca l’appoggio da due passi sparando alto su iniziativa di Benzar, Eriksen spedisce in cielo un sinistro da eccellente posizione dopo aver controllato un lancio lungo.

Eriksen in azione. | Fonte immagine: Twitter @EuropeanQualifiers
Eriksen in azione. | Fonte immagine: Twitter @EuropeanQualifiers

Nella ripresa la Danimarca sale di colpi, mentre la Romania è costretta a soffrire e si presenta raramente dalle parti di Schmeichel. I nordici aumentano la pressione nel finale (con un attaccante in più e un centrocampista in meno), provando soprattutto a sfruttare lo strapotere fisico sui calci piazzati. Vestergaard di testa manda però fuori di poco, Delaney invece sfiora soltanto.

Su un destro largo di poco di Eriksen si spengono le speranze danesi. La squadra di Hareide rimane a quota 7 punti, nel gruppone alle spalle della Polonia, a +6 sui nordici. Romania a 6 punti. Corsa al secondo posto ancora aperta.