Se l'Inghilterra vuole ritornare grande deve assolutamente puntare sui tanti giovani di talento che ha a disposizione. E' giunto il momento di ritornare grandi, anche perchè il calcio ha bisogno di rivedere gli inglesi ai vertici e, soprattutto, capaci di riproporre quella generazione meravigliosa di tanti anni fa composta da gente come Ferdinand, Gerrard, Lampard, Scholes e tanti altri.

L'Inghilterra dei "grandi" non è ancora riuscita a portare a casa un trofeo, ma grazie all'ottimo lavoro di Southgate si iniziano a intravedere i primi frutti. Magari non sarà una squadra che gioca il calcio più bello del mondo, ma sta ottenendo diversi risultati positivi utili e incoraggianti per iniziare la definitiva ricostruzione. Uno sguardo vigile e attento deve ricadere assolutamente anche alle selezioni giovanili, in particolare l'Inghilterra di Paul Simpson capace di arrivare nella finale del Mondiale U20. E' riuscito a portare una categoria della nazionale in una finale di un torneo internazionale e avrà la possibilità di conquistare il primo trofeo dal 1966. Si tratta solamente di giovanili, ma è un chiaro segnale che c'è una base importante per costruire qualcosa di importante.

Abbiamo avuto modo di ammirare questa cinica Inghilterra guidata da Simpson, un tecnico che cura molto bene ogni minimo dettaglio e che ha portato la sua squadra ad essere una delle più organizzate di tutto il torneo, contro l'Italia. Sono tanti i diamanti grezzi messi in vetrina, ma i più determinanti e incisivi sono Solanke, Lookman e Ojo. Sono loro a fare la differenza contro l'Italia e a confermarsi come veri e propri pilastri di questa squadra. Hanno praticamente tutto, velocità straordinaria oltre che una tecnica cristallina. Guai a bruciarli o caricarli di inutili pressioni prima del dovuto. L'U20, così come l'U21, vanno valorizzate come l'oro perché saranno i prossimi motori della nazionale inglese del futuro.

Ma andiamo con ordine partendo con l'analizzare il profilo del giovane Dominic Solanke. E' un classe '97 molto bravo tatticamente, abile nel ricoprire sia il ruolo di trequartista che quello di ala, oltre che ad essere un validissimo centravanti elogiato anche da Josè Mourinho ai tempi del Chelsea. Il club londinese, però, lo ha venduto qualche settimana fa al Liverpool perché il suo contratto era in scadenza, una decisione che non ha lasciato soddisfatti una parte dei tifosi. Saranno i Reds a completarlo e a lanciarlo nel calcio che conta, anche perché c'è un Klopp che con i giovani ha sempre avuto un rapporto speciale. Nell'Inghilterra U20 ricopre il ruolo di trequartista e tatticamente è devastante. Grazie alle sue lunghe leve a alla sua forza fisica, riesce sempre a rendersi pericolo e a dribblare gli avversari con grande personalità. Il punto di forza, inoltre, è quello di disporre di un ottima conclusione dalla distanza. Paragoni? E' un mix tra Rashford e Sturridge.

L'altro profilo da tenere d'occhio assolutamente è quello di Ademola Lookman. Totalmente diverso rispetto a Solanke per via delle sue doti tecniche e fisiche. Di statura non è altissimo, ma è molto agile e ciò lo rende una mina vagante su tutta la fascia e, all'occorrenza, anche uno scomodo centravanti da marcare. L'Everton è piombato prontamente su di lui prelevandolo dal Charlton nello scorso mese di gennaio. I risultati sono stati straordinari e ha anche avuto l'onore di mettere a segno il primo goal in Premier League. Nell'U20 occupa la corsia di sinistra del 4-2-3-1, una posizione che lo esalta sotto ogni punto di vista. Rientra con il destro, punta, dribbla e si inserisce con grande abilità. E' simile a Sterling, ma se riuscirà a rimanere concentrato può diventare anche più forte.

L'ultimo, ma non meno importante ragazzo da evidenziare, è Sheyi Ojo. E' uno dei tanti gioielli esposti da Klopp nel corso di questa stagione e il tecnico dell'U20 non ha esitato a convocarlo. Non parte titolare, ma ogni volta che entra spacca le partite in una maniera impressionate. L'Italia di Evani ne sa qualcosa. E' un esterno mancino di centrocampo, ma può agire tranquillamente anche nei panni di ala. Anche qui siamo di fronte a un velocista molto abile nell'uno contro uno e con un grande senso della posizione. Tecnica cristallina con un discreto feeling con il goal. Diciamo che è uno che ama lavorare per la squadra e non a caso riesce sempre a collezionare un discreto numero di assist vincenti, Wigan e Wolves esempi chiari.