Prima fermata d'ottobre per l'Italia di Di Biagio. In attesa del confronto inedito con il Marocco, scorpacciata ungherese. A Budapest, la selezione azzurra frantuma la rappresentativa di casa. 45 minuti per annichilire l'undici di Boris, cinque reti, prima di un calo, naturale, nella ripresa. Il tecnico, confermato dopo l'alterno europeo, si gode le note liete del nuovo corso. Chiesa - Cutrone, l'Italia riparte da un tandem offensivo di primo livello, in grado di ritagliarsi un ruolo primario anche nella massima serie. 

Il gioiello della Fiorentina apre la scatola della partita. Impazza a sinistra, travolge il dirimpettaio e batte a rete, la replica di Demjen non è definitiva, Cutrone può appoggiare il vantaggio. Dall'estro di Chiesa nasce anche il raddoppio, attacca la profondità, va all'uno contro due e si procura la massima punizione. Cutrone è freddo, spiazza l'estremo di casa e firma la doppietta personale. Al 29', poi, Chiesa si iscrive al tabellino, coronando una mezzora straordinaria. Botta da fuori, la sfera accarezza i legni e si insacca nuovamente. La resistenza ungherese è lieve, l'Italia approfitta così di sbavature ripetute. Depaoli, appostato sul secondo palo in occasione di un corner, deve solo ribadire in rete, dopo la maldestra uscita di Demjen. Il 5-0, invece, è ancora di Chiesa. Pressione azzurra, recupero palla e feroce attacco alla porta magiara. Chiesa finta l'assist, va da solo e spara sotto la traversa. 5-0, si chiude così la prima frazione. 

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Risultato acquisito, buone risposte, Di Biagio richiama la sua coppia gol e opta per Orsolini e Verde. Il ritmo, inevitabilmente, cala, l'Italia si distrae ed inizia a prestare il fianco. Una svista colossale di Scuffet offre il 5-1 a Makrai. Orsolini trova la gioia a dieci dal termine. La palla danza a lungo in area, gesto acrobatico e "set" completato. Al tramonto, ancora Makrai, dal dischetto, per il definitivo 62. Poche considerazioni sulla ripresa, girandola di cambi e minor cattiveria. Le sensazioni, però, restano positive, c'è materiale su cui lavorare, Di Biagio può sorridere. 

L'undici azzurro 

Scuffet; Calabria, Mancini (25' st Varnier), Romagna (15' st Capradossi), Adjapong (25' st Pezzella); Depaoli (15' st Parigini), Locatelli (15' st Pessina), Murgia, Chiesa (1' st Orsolini); Cutrone (1' st Verde), Vido (15' st Favilli)