Alive. La Croazia rimane a galla, espugna Kiev, festeggia in casa dell'Ucraina dopo averla battuta 2-0. Festa relativa, sì, perché è vero che il match era carico di energia nervosa ed altrettanto era deicisivo, ma valeva pur sempre un posto ai playoff, sostanzialmente il contentino per la nazionale balcanica, il cui obiettivo era vincere il girone e passare direttamente a Russia 2018. Ci sarebbe anche riuscita, per la verità, se non avesse deciso di concedere un gol al 90' alla Finlandia dopo una prestazione ridicola. Non si è vista la vera Croazia quella sera, come invece è successo ieri sera. Lo evidenzia anche Andrej Kramaric nel post-gara.

Già, Kramaric. Forse la partita di ieri sera la punta dell'Hoffenheim non l'avrebbe nemmeno giocata se Brozovic non fosse alle prese con un infortunio di media gravità (fuori tre settimane). Avrebbe probabilmente stretto i denti l'ala dell'Inter pur di scendere in campo, come ha fatto Mario Mandzukic, ieri in campo per 90 minuti. Dalic ha optato per allargarlo sulla corsia, un ruolo che non ricopre per la verità troppo volentieri - parliamo sempre di un attaccante che non ha caratteristiche da esterno - ma l'emergenza induceva a schierarsi in quel modo, non potendo spostare Mandzukic sulla corsia. La punta bianconera non aveva gamba, si muoveva solo con la forza di volontà. Ecco perché nelle parole di Dalic nel post - "tutti i miei giocatori sono eroi" - si può ritrovare un po' del tuttofare attaccante croato.

Le assenze ieri stavano rappresentando un vero e proprio tallone d'Achille per i balcanici, in campo con Vida terzino e Vrsaljko a sinistra; Pivaric non al meglio, ma anche la volontà di appiccicare un difensore migliore su Konoplyanka. Scelta che ha pagato solo in parte, però. D'altro canto, per Dalic possiamo utilizzare una serie infinita di attenuanti: la prima, la principale, è che ha svolto il suo primo allenamento con la squadra soltanto domenica, giorno di vigilia della partita. Si è trovato per le mani una squadra di talento, ma con tantissimi problemi - in ultimo la latitanza di Perisic, ieri un fantasma, nemmeno lontano parente del fantastico giocatore che tra agosto e settembre ha messo a ferro e fuoco le difese di mezza Serie A - lasciatigli in eredità da Ante Cacic, esonerato dopo l'1-1 con la Finlandia.

Il prossimo step per la Croazia è il play-off, che sarà affrontato ovviamente da testa di serie. Dopo la vittoria di Kiev, le prospettive si sono però ribaltate: ora è lo spauracchio, prima era "una delle tante". Meriti di Dalic, anche, ma soprattutto dei giocatori, responsabilizzati dalla federazione hanno risposto presente: con una squadra di campioni, difficilmente sarebbe andata in maniera diversa.

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Giorgio Dusi
Vivo a Bergamo, scrivo di calcio, in particolare di Juventus e Arsenal, e di basket tra NBA ed Eurolega. Giornalista. Laureando. Forse. [email protected]