Poteva andare in tanti modi, ma questo probabilmente è uno dei più clamorosi. L'ultima giornata del girone sudamericano di qualificazione al Mondiale di Russia 2018 lasciava aperti talmente tanti scenari che era difficile tenerli a mente tutti, ma alla fine si è concretizzato quello che vede il Cile perdere, rovinosamente, in Brasile, dopo aver retto per quasi un'ora, ed il Perù strappare, grazie all'1-1 con la Colombia, il pass per gli spareggi contro la Nuova Zelanda. Quella di San Paolo è stata una partita aperta che nel secondo tempo è diventata dura e nervosa, ma che ha visto trionfare la maggiore qualità dei padroni di casa: per il Cile solo tanta tristezza ed altrettanti rimorsi. Andiamo a riviverla insieme.

Once de gala per Tite, al netto delle pesanti assenze di Marcelo e Thiago Silva in difesa. Out anche Filipe Luis, chance importante per Alex Sandro. Tra i pali c'è Ederson, con Alisson in panchina per turnover. Nessun'altra sorpresa, davanti ci sono i magnifici tre: Coutinho, Jesus, Neymar.
Pizzi risponde con una sorta di 4-2-3-1 a sorpresa, recuperando Aranguiz in extremis - scelta probabilmente forzata - e schierando Fuenzalida a destra sulla trequarti. Completano il tris dei rifinitori Valdivia ed Alexis Sanchez, davanti il peso dell'attacco su Vargas. Squalificato Arturo Vidal, l'assenza più pesante di serata, ma è fuori anche Silva.

Inizio arrembante del Brasile, che arriva con facilità sul fondo da entrambe le parti: su un corner ribattuto è Renato Augusto a provarci con il destro a giro, ma la palla potente e tesa gira troppo poco e termina alta. Squadre che si battono a viso aperto, con baricentro alto e dialoghi veloci soprattutto in mezzo al campo. La prima, clamorosa occasione arriva sul piede di Neymar: filtrante di Paulinho per Gabriel Jesus che evita un avversario ed allarga per l’ex-Barcellona. Tutto solo, Neymar scarica il sinistro ma trova solo la deviazione di Bravo, rapido ad andare giù nell’1vs1. Il Cile, guidato da Sanchez, prova ad uscire, ma la pressione non riesce a sortire gli effetti sperati. Come conseguenza, comunque, il Brasile abbassa il ritmo sterilizzando il possesso palla, ed a squillare è solo Neymar alla mezz’ora: bomba da trenta metri che prende il volo e termina in curva. Poco dopo ci prova Coutinho per beffare il rinvio errato di Bravo, ma la banfella da centrocampo è leggermente imprecisa. La tempesta sembra passata, ma i verdeoro sono sempre vicinissimi alla temperatura di ebollizione. Renato Augusto arriva bene sul fondo mancino e suggerisce il traversone verso Gabriel Jesus: l’attaccante del City vola in cielo a dispetto della statura e riesce ad inchiodare bene di testa, ma Claudio Bravo si ritrova la palla addosso e riesce a neutralizzarla. Ci prova in azione aerea anche Sanchez, ad incrociare sull’ennesimo calcio di punizione del primo tempo ospite, ma il gioco è fermo per offside. Si tratta dell’ultima emozione del primo tempo, che si chiude a reti bianche: se la partita finisse al duplice fischio, il Cile sarebbe al mondiale.

Al rientro dagli spogliatoi Pizzi toglie l’acciaccato Aranguiz mandando dentro Pulgar. Il possesso brasiliano però continua, e la partita ricomincia com’era finita: tanti falli ed interruzioni in ogni zona del campo. Al decimo, i protagonisti che non t’aspetti per il primo gol: uno negativo, Claudio Bravo, che respinge malissimo una conclusione potente, dalla distanza, su punizione, di Dani Alves. Il protagonista positivo, invece, è l’uomo più rapido ad avventarsi sul pallone: Paulinho anticipa tutti col sinistro e fa esplodere l’Allianz Parque per l’1-0. L’incubo del Cile, virtualmente condannato agli spareggi, peggiora ancora prima dell’ora di gioco: Neymar trova uno spazio a sinistra e si invola battendo la difesa. Davanti a Bravo, il giocatore del PSG predilige l’altruismo, appoggiando a Gabriel Jesus per il tap-in da pochi metri a porta vuota.

Uno-due terrificante dei verdeoro e Cile nel panico: una sconfitta con due gol di scarto vuol dire virtuale eliminazione. In momentaneo soccorso dei cileni, però, arriva la Colombia, che passa in vantaggio in Perù nello scontro diretto e riporta la Roja al quinto posto, valido per i playoffs. Nel frattempo a San Paolo gli uomini di Pizzi prendono a menare senza troppe remore: tanti, troppi i falli duri ai danni dei brasiliani che finiscono a terra di continuo, e non mancano nemmeno le scintille a gioco fermo.

Il Brasile continua a mettere in campo gioco spumeggiante fatto di rapidità e dialoghi nello stretto. Neymar, poi, va vicino al tris due volte in cinque minuti: prima con una punizione dai 18 metri pennellata oltre la traversa, poi con l’iniziativa sulla sinistra e la bomba da posizione angolata che trova l’esterno della rete. Cile che ci prova con l’ingresso di Paredes, ma è Medel a svettare su punizione cercando il colpo di testa: palla alta. Giusto il tempo di disperarsi, ed ecco che arriva la notizia più funesta: il Perù, con il capitano Guerrero, pareggia la sua partita e rispedisce al sesto posto i cileni.

Il match perde di verve, e nonostante i tentativi sempre più disperati il Cile non riesce a raddrizzarla, con il cronometro che scorre: anzi è il Brasile ad avere l’occasione più limpida, con Willian che riparte in contropiede e serve l’altro subentrato Firmino; ancora lucido Bravo a mantenere la posizione e respingere in corner. Nell’ultimo dei tre di recupero succede di tutto: Bravo sale in attacco sul corner, tocca un palla che passa per almeno cinque giocatori diversi, gli ospiti chiedono un fallo di mano sul tentativo di Sanchez, ma il lancio lungo della difesa libera in campo aperto Gabriel Jesus: senza portiere né avversari, è tutto troppo facile per la punta del City che fa 3-0 e spedisce fuori dal mondiale i vincitori delle ultime due Coppe America.