Domani l'Argentina scenderà in campo contro la Russia, prima delle due amichevoli che vedranno impegnata la Nazionale di Sampaoli contro i padroni di casa del prossimo Mondiale e poi con la Nigeria. In campo ci sarà anche Paulo Dybala che, dopo il poco minutaggio avuto fin qui, potrà giocarsi una carta importante in vista della rassegna Mondiale del prossimo anno. Il numero 10 della Juventus ha concesso un'intervista TYC Sports partendo dal rapporto con Leo Messi e le molte parole fraintese durante la conferenza di qualche settimana fa: "Nella stessa conferenza avevo spiegato anche come è un piacere giocare con Messi perché da lui si possono imparare tante cose. Ma è sempre più facile cercare il pelo nell'uovo, interpretando male un discorso per portarlo dove si vuole arrivare per vendere di più. La mia opinione su Leo è sempre stata estremamente positiva, è il mio idolo".

La Joya prosegue sulla stessa linea:  "In quella conferenza 18 delle 22 domande erano su Leo e in 17 avevo speso solo belle parole per lui, spiegando quanto è importante la sua figura per me e per tutto il gruppo. Queste però sono le cose che si sentono sempre, mentre non va bene se uno dice qualcosa di differente, anche se in maniera costruttiva e per migliorare. Chi doveva capire comunque ha capito, da Leo, ai compagni, fino all'allenatore". Non a caso con Messi non c'è stato nulla da chiarire: "Ovviamente appena sono arrivato in ritiro sono andato da Leo per spiegargli, ma lui si è messo a ridere prima di farmi parlare, dicendomi di stare tranquillo perché non c’era nulla da chiarire. Io dico sempre che voglio essere me stesso, con tutto il rispetto per Leo che ha vinto tutto. Io però voglio vincere i miei titoli e i miei trofei e in generale, invece di fare paragoni con giocatori del passato come è stato fatto anche con Messi e Maradona, dobbiamo goderci quelli che abbiamo ora".

Da Messi a Higuain, escluso ancora una volta dalla lista dei convocati: "Ma la gente vuole il Pipita. Garantisce sempre il 100% e non deve dimostrare nulla a nessuno. Lui sta lavorando al massimo e sogna di essere in nazionale". E sulla Juventus "Arrivare a Torino ha significato molto per me. Ho già raggiunto molti obiettivi e ce ne sono ancora tanti davanti. Alla Juventus mi trovo benissimo, la gente mi saluta quando mi vede e cerco di vivere la città, non rimango chiuso in casa. La mia giornata tipo? Allenamenti al mattino, nel pomeriggio a casa dove cerco di godermi la mia famiglia e i miei amici". In chiusura l'appuntamento di Russia 2018, un sogno che può diventare realtà: "Nel 2014 ero in ritiro con il Palermo, durante la pre-season: l'ho vista insieme ai miei compagni Munoz e Vazquez. Sarebbe stato un sogno giocarla e lo è tuttora. Ora sono concentratissimo su questa nazionale, voglio aiutare i miei compagni per raggiungere il nostro obiettivo".