Da sei anni macina chilometri sulla corsia sinistra con la maglia del Barcellona scolpita addosso. Jordi Alba non vuole fermarsi e, con le partenza di Neymar, ha trovato ancora più spazio per correre ed essere devastante. Domani sera sarà in campo contro la Juventus ma, intanto, ha rilasciato un'intervista a Tuttosport partendo proprio dalla sua nuova posizione: "Ringraziamenti a Neymar? No, no. Figuriamoci, è dispiaciuta anche a me la sua partenza, parliamo di uno dei migliori calciatori del mondo. Chiunque vorrebbe averlo in squadra e noi abbiamo avuto la fortuna di giocare con Neymar per quattro stagioni. Però il calcio è fatto così: c'è chi se ne va e chi resta deve dare ancora di più. Sto molto bene. Di chilometri ne ho sempre corsi molti, ma noi giocatori viviamo anche di sensazioni e quelle attuali sono molto buone".

Una sorta di anno zero per il Barcellona con l'avvento di Ernesto Valverde, un'estate difficile ma adesso i catalani non si vogliono più fermare: "Valverde si è saputo adattare sfruttando al massimo gli uomini a disposizione. Abbiamo cambiato modo di giocare: non c’è più un attaccante che parte largo a sinistra come Neymar e così adesso la fascia me la faccio tutta io. Sono tornato protagonista. Lo scorso anno, dopo la sconfitta per 4-0 contro il Psg, lo staff decise di passare alla difesa a tre e io da quel momento giocai molto meno. Il mister è bravo e tranquillo, sa gestire il gruppo molto bene: ci sentiamo tutti partecipi. A noi giocatori trasmette serenità. Discorso particolare a me? No, però facendomi giocare con continuità è come lo avesse fatto: sta dimostrando con i fatti di puntare su di me. Valverde parla tanto con noi, però non ti promette mai niente. E soprattutto tratta allo stesso modo chi gioca tanto e chi poco".

Domani c'è la Juve, un'avversaria sempre da temere per il terzino spagnolo: "Loro in crisi? No! Nemmeno dopo il Mondiale perso e la sconfitta con la Samp? La partita di campionato non l'abbiamo vista, ci siamo limitati a qualche video. Una sconfitta può capitare a tutti, la loro è una squadra molto forte, lo scorso anno è arrivata in finale di Champions e ha tifosi molto esigenti. Sono la Juventus, conta quello". E per Buffon parole al miele: "E' il miglior portiere della storia, è un peccato che Buffon e l'Italia non siano al Mondiale. Noi nel girone di qualificazione ci siamo dimostrati superiori agli azzurri, però dispiace che loro non ci saranno. Detto questo, la Juventus non ne risentirà: Buffon e gli altri sono campioni abituati a cambiare chip quando passano dalla Nazionale al club. Allo Stadium mi piacerebbe scambiare la maglia con Gigi, la vorrei aggiungere alla mia grandissima collezione, dove c'è già quella di Dybala dell'ultima stagione".

Da Dybala a Messi: "Fenomeno in campo e persona normale nello spogliatoio. Un altro del livello di Leo non esisterà mai, mi sento fortunatissimo a giocare con lui. Fuori dal campo è tutto tranne che un divo, è un ragazzo semplice, non ha atteggiamenti da star. E scherza come tutti noi". Infine il suo modello: "Hristo Stoichkov, il bulgaro del Barcellona. Mi piaceva il suo carattere, i suoi colpi. Da ragazzino facevo il trequartista e mi ispiravo a lui. Con il tempo si cambia: da 6-7 anni sono un terzino, ma adesso più che quelli del mio ruolo studio gli avversari per capire come mi devo comportare".