Sempre Vidal, ancora Vidal. Il Cile, in uno dei momenti storici più complicati degli ultimi anni, si aggrappa al proprio leader per risollevarsi, battendo i rivali del Perù per 2-1 grazie a una doppietta del centrocampista ex Juventus, in apertura di gara e nel finale, vanificando il momentaneo pareggio di Flores. Una vittoria che restituisce senso alla classifica nel girone sudamericano per stabilire le partecipanti a Russia 2018: ora la Roja è a -3 dalla qualificazione diretta rappresentata dal quarto posto.

Pizzi cambia poco rispetto all'ultima uscita, ma sceglie di inserire una prima punta vera quale Castillo, rinunciando a un centrocampista, ma non a Vidal, essendo rientrato in tempo dopo una intossicazione alimentare. Stessa sorte toccata ad Aranguiz, Pulgar e Albornoz, a disposizione. Assente Valdivia per un problema al ginocchio. Gareca risponde con un 4-2-3-1 di matrice offensiva, scegliendo il trio composto da Avila, Cueva e Flores per giocare e inventare alle spalle di Guerrero, protetti a centrocampo dai lavoratori Tapia e Lobaton.

La disposizione della bicolor non paga elevati dividendi, soprattutto per l'inferiorità numerica in mezzo al campo e gli spazi concessi sulle corsie, tanto che nel giro di pochi minuti i padroni di casa sfiorano prima il vantaggio - un colpo di testa di Vargas assistito da Sanchez, deviato in corner da un volo di Gallese - e poco dopo lo trovano, al 10': Isla vola sulla destra, tutto solo, crossando un ottimo pallone sul secondo palo dove Vidal è puntuale nello stacco, per la verità in solitaria, firmando l'1-0. Il  terzino del Cagliari poco prima si era peraltro preso un rischio in fase difensiva con un retropassaggio di petto, riuscendo comunque a salvarsi.

Col passare dei minuti è sempre il Cile a condurre il gioco, mentre il Perù annaspa e si trova coi nervi piuttosto tesi, Guerrero in primis. La prima occasione ospite arriva infatti al 36', peraltro su piazzato: Tapia incorna largo sul primo palo da corner. Per il resto è monopolio dei bi-campioni del Sudamerica in carica, i quali alla mezz'ora vanno vicinissimi al raddoppio, ancora con Vidal, stavolta impreciso sotto porta, tanto che calcia addosso a un Gallese in uscita disperata, sprecando l'ottima azione di Sanchez e Beausejour. Portiere del Veracruz che si trova impegnato anche al 40' su un bel colpo di testa di Castillo a incrociare.

La gioia di Vidal e Vargas | Fonte immagine: Twitter @SC_ESPN
La gioia di Vidal e Vargas | Fonte immagine: Twitter @SC_ESPN

Nella ripresa Gareca prova a rimescolare le carte inserendo Ruidiaz al posto di Avila (dopo esser stato costretto a cambiare Lobaton nel primo tempo, causa infortunio). La sostituzione non sorbisce gli effetti sperati, visto che il tema tattico è sostanzialmente lo stesso, ed è di nuovo Vidal con i suoi inserimenti l'uomo più pericoloso in campo, ancora con un paio di tentativi di testa, uno che manca la porta non di molto e l'altro che manca addirittura il pallone (e molto probabilmente il gol), anche in questo caso di pochi centimetri. All'ora di gioco si vede però finalmente il Perù con una enorme occasione, un altro colpo di testa sugli sviluppi di una palla ferma, stavolta di Corzo, che sibila a lato del palo. Non fa meglio Cueva, sciupando un contropiede cinque minuti dopo con un diagonale poco preciso.

Il Cile, preoccupato dalle prime avvisaglie ospiti, pensa più a difendere che offendere, qualcosa non nella sua natura e che vien pagato a caro prezzo, con lo splendido gol di Flores al 76', un tocco di punta dal limite dell'area in spazi a dir poco angusti. L'imbucata vincente vale l'1-1 e confonde ulteriormente gli uomini di Pizzi, i quali perdono anche smalto dal punto di vista fisico. A salvarli ci pensa il solito, unico Arturo Vidal, probabilmente il più in difficoltà in campo, ma meraviglioso nel controllare, girarsi in un fazzoletto e calciare col sinistro da fuori all'angolino basso per riportare avanti i suoi a cinque minuti dal termine.

La rete del centrocampista fa pendere l'ago della bilancia verso la Roja, la quale di fatto non soffre nemmeno per un minuto durante il recupero, causa abbattimento psicologico della squadra di Gareca. Oltre a due cambi e a una punizione di Sanchez, nel finale non succese sostanzialmente nulla. Il Cile vince e respira: la Russia è ancora lontana, ma la fiducia aumenta.