No Messi, no party, specialmente se poi anche gli altri leader tecnici o rimangono in panchina o sbagliano la partita. L'Argentina crolla per 0-1 contro il Paraguay tra le mura amiche di Cordoba, la città di Dybala, ma con la Joya esclusa a sorpresa dall'undici iniziale. A decidere la sfida è così Derlis Gonzalez, ma con la collaborazione di un attacco albiceleste sprecone e pessimo in fase di finalizzazione. E così è festa Guaranì, la prima vittoria in suolo argentino, tra la pioggia di fischi dalle tribune nel finale.

El Paton si mette subito buona parte del pubblico contro, lasciando la stella della Juve in panchina, scegliendo Gaitan, un Aguero non al meglio e Higuain a comporre l'attacco insieme a Di Maria. Cambiano anche i centrali di difesa, trovano posto Demichelis e Musacchio dal primo minuto. 4-5-1 ospite, con i gemelli Romero e Derlis Gonzalez i contropiedisti designati, privilegiando l'attenzione dietro.

L'Argentina non ha problemi a imporre e mantenere la superiorità territoriale, ma la prima occasione della gara è ospite, un colpo di testa largo di pochissimo di Gustavo Gomez, mentre i padroni di casa incontrano alcune difficoltà negli ultimi sedici metri, causa l'organizzata densità di avversari a difesa della porta di Villar, impegnato inizialmente solo su una botta da fuori, deviata, di Angel Di Maria. Troppo poco, anche perchè la difesa non fa meglio, visto che al 18' lascia scappare via sul lato destro del campo Derlis Gonzalez, lesto nel ripartire, rientrare e concludere poi sul primo palo per firmare lo 0-1 dell'Albirroja, capitalizzando l'assist di Angel Romero.

Derlis Gonzalez raccoglie l'abbraccio dei propri tifosi. | Fonte immagine: Twitter Seleccion Paraguaya
Derlis Gonzalez raccoglie l'abbraccio dei propri tifosi. | Fonte immagine: Twitter Seleccion Paraguaya

Il gol subito scuote in positivo gli uomini di Bauza, tanto che il gioco offensivo diventa ulteriormente fluido e genera un paio di occasioni decisamente ghiotte: se Di Maria si può però definire sfortunato, visto che la sua conclusione dalla distanza in diagonale col mancino termina sul palo, Rojo è invece colpevole a tutti gli effetti di non centrare la porta con un mancino in piena area, da ottima posizione. L'attacco funziona, lo stesso terzino dello United è vivace e pericoloso in fascia, ma nella metà campo difensiva sono dolori ogni volta che un Guaranì fugge in contropiede, in particolare Derlis e i gemelli Romero, i maggiormente pericolosi per distacco: Oscar imperversa sulla corsia mancina, Angel ci prova da fuori, trovando i guantoni del terzo Romero in campo, Sergio. Il primo tempo si chiude con un paio di errori di Higuain e dagli spalti il grido "Dybala, Dybala", più che un coro una richiesta d'aiuto.

La Joya resta inizialmente in panchina, ma a dare una mano (in tutti i sensi) all'Argentina arriva Paulo da Silva: salta col braccio troppo largo in piena area, la palla vi impatta e il rigore è solare, Aguero sciupa però tutto calciando malissimo, permettendo a Villar di distendersi sulla propria sinistra e parare. Il duello si ripropone un minuto dopo, stavolta il Kun va in fuga e si trova davanti al numero uno paraguagio, ancora una volta reattivo nel respingere e deviare in corner la conclusione sul primo palo. L'albiceleste ce la mette tutta per farsi dare le spalle dalla fortuna, e pochi minuti dopo puntualmente ciò si manifesta, quando Fedorczuk annulla un gol apparentemente regolare a Rojo, per un tanto sospetto quanto dubbio fuorigioco di Mercado sugli sviluppi dell'azione.

Aguero e Dybala lasciano il campo. | Twitter @cronaca_azzurra)
Aguero e Dybala lasciano il campo. | Twitter @cronaca_azzurra)

Non c'è continuità nelle offensiva degli uomini di Bauza, che finalmente al 59' si decide a inserire Dybala, togliendo un Gaitan piuttosto anonimo, ma levando equilibrio, e peggiorando ulteriormente la situazione a 20 dal termine, quando per mandare in campo Pratto rinuncia a Banega. Con tre prime punte l'Argentina perde totalmente la bussola e fatica ad organizzarsi in avanti, peraltro senza l'aiuto di un centrocampista che non sia Mascherano, l'unico rimasto in campo. Il primo flash è della Joya e si presenta a un quarto d'ora dal termine, un mancino da fuori parato in due tempi, mentre per quello del suo compagno di reparto e di club, Higuain, bisogna attendere l'83', quando si costruisce da solo una buona occasione, ma la conclusione e leggermente larga. Chi di palle-gol ne ha, e nella nefasta serata di Cordoba le sciupa puntualmente, è Aguero: a sei minuti dal termine stacca di testa a centro area, deve solo indirizzare, ma non lo fa, e l'incornata è una telefonata a Villar.

Da lì in poi gli attacchi si fanno più scoraggiati e nervosi, oltre che perennemente confusionari. Regna già la rassegnazione per una sconfitta che puntualmente arriva, accompagnata dal sonoro disappunto dello stadio Kempes. Il Paraguay vince, si porta a -1 dal quinto posto, quello valido per gli spareggi, occupato proprio dall'Argentina. E ora il calendario potrebbe sorridere: due gare morbide per i Guaranì, Brasile e Colombia per Bauza (la prima senza Rojo, ammonito e squalificato nel finale). Piove sul bagnato, aspettando una Pulce con l'ombrello.