L'Uruguay fa il proprio dovere, mantiene il secondo posto nel gruppo Sudamericano e lo chiude qualificandosi al mondiale di Russia 2018. A Montevideo la Celeste batte la Bolivia per 4-1 in un match totalmente dominato, ma che non aveva preso una bella piega dopo l'autogol di Gaston Silva. La rimonta la firmano Caceres, Cavani ed il solito Suarez con una doppietta - miglior marcatore nella storia delle qualificazioni della Conmebol - prima di un altro autogol, quello di Godin. Sale in solitaria a 31 la Celeste, Bolivia sempre penultima a 14.

Le scelte - Oscar Tabarez cambia, soprattutto a centrocampo, alla ricerca della chimica giusta: fuori Nandez e Rodriguez, dentro i giovani, soprattutto Rodrigo Bentancur, oltre a De Arrascaeta. In difesa Gaston Silva prende il posto di Maxi Pereira, si sposta Caceres a destra. Novità anche per Soria, che sceglie Jhasmani Campos in avanti per affiancare e supportare Marcelo Martins, sempre unica punta. Si rivede anche Chumacero.
Fonte immagine: Twitter @Uruguay
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Suarez prova subito a mettere pressione, Lampe è chiamato dopo due minuti alla prima parata della sua lunga e impegnativa partita; le tende della Celeste sono stabilmente nella metà campo avversaria, di nuovo el conejo trova l'estremo ospite e Cavani col sinistro sfiora la traversa. La Bolivia non la vede letteralmente mai, rimane in balia dell'Uruguay che sostanzialmente fa quello che vuole, fin quando non deve affrontare la complicata linea a sei organizzata da Soria. Totalmente a sorpresa, al 24', alla prima azione offensiva della Verde, arriva il gol del vantaggio ospite: su una rimessa laterale, Godin calcia addosso a Gaston Silva, la palla rotola beffarda alle spalle di Muslera, gelando Montevideo.

Reazione ovviamente veemente dell'Uruguay, affidandosi al proprio duo d'attacco: filtrante di Bentancur, velo di Suarez, Cavani chiude il triangolo col 9 che calcia, ma ancora Lampe chiude sulla punta del Barcellona. Dopo un altro paio di interventi, anche l'estremo boliviano deve arrendersi, a cinque dall'intervallo: Gaston Silva rimette al centro un pallone che aveva attraversato l'area, Martin Caceres allunga la gamba e devia con la punta in maniera decisiva. Passano due minuti e la gara si ribalta, ancora Silva dalla sinistra ha spazio per pennellare al centro, dove lo stacco di Cavani - abbandonato in mezzo all'area - non lascia scampo a un incerto Lampe.

Fonte immagine: Twitter @Uruguay
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Nella ripresa torna in totale controllo l'Uruguay, che ci prova subito con una punizione di De Arrascaeta fuori di poco. Serve pazientare fino al 60', tra tentativi di combinazione, pressione sulla difesa Verde e occasioni mancate, per vedere il gol che chiude il match: altra palla in verticale, De Arrascaeta devia appena, giusto agganciandola per Suarez, che solo davanti a Lampe non può sbagliare e fa 3-1. Girandola di cambi e possesso, una gestione che sta più che bene a Tabarez, anche se i suoi hanno ancora altre occasioni per affondare: ce la fa ancora Suarez, al 76', con un preciso diagonale che scatena la festa in tutta Montevideo.

L'attacco banchetta, ma la difesa dell'Uruguay decide di far soffrire ancora un po' i tifosi, con un altro autogol: ancora Godin protagonista, stavolta con un colpo di testa in anticipo che beffa un immobile Muslera. Il finale è una passerella che conduce dritti fino in Russia: l'Uruguay c'è, si conferma e a Giugno sarà al Mondiale per dire, come sempre, la propria.

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About the author
Giorgio Dusi
Vivo a Bergamo, scrivo di calcio, in particolare di Juventus e Arsenal, e di basket tra NBA ed Eurolega. Giornalista. Laureando. Forse. [email protected]