Prosegue il sogno Champions del Benfica, vittorioso anche al Petrovski di San Pietroburgo, in quello che era considerato come il match più importante della stagione delle aquile. Dopo un primo tempo bello ed equilibrato, lo Zenit passa nella ripresa con Hulk, ma poi si accontenta dei supplementari; è allora, nel finale, che entra in scena Jimenez, neo entrato, che propizia il pareggio di Gaitan. Nell'ultimo secondo, a qualificazione già decisa, Talisca suggella la trasferta in terra russa con il successo che fa esplodere di gioia la panchina portoghese. 

Il match del Da Luz ha portato in dote due squalifiche pensanti come Criscito e Javi Garcia, solo in tribuna nel delicato match del Petrovski. Nonostante le pesanti assenze, Villas Boas non cambia l'assetto tattico della squadra confermando il 4-2-3-1 con il tris, Danny, Hulk, Kokorin alle spalle di Dzyuba. Anche centrocampo, con Witsel, c'è Mauricio.

Anche il Benfica arriva a San Pietroburgo pieno di cerotti: per le aquile, assenze pesantissime in difesa, a partire da Julio Cesar,  assente per infortunio. Problemi anche nella zona centrale e in mezzo al campo, con Gaitan e Samaris, costretti al sacrificio in ruoli non di loro competenza. In avanti però, ci sono Mitroglu e soprattutto il bomber brasiliano Jonas. 

A scaldare la gelida atmosfera del Petrovski è subito il Benfica, già forte del vantaggio accumulato all'andata, ma per nulla arrendevole. Il destro su punizione di Jonas fa subito tremare il Petrovski, salvato dalla manona di Lodygin, bravo ad allungare in corner. Al buon avvio ospite, fa subito seguito la risposta dei russi, vicinissimi al vantaggio con il gran pallone di Danny per Dzyuba, bravo nel vincere il duello fisico con Samaris e calciare verso Ederson. Il pallone però esce di poco per la disperazione di uno scatenato Villas Boas, tarantolato nella sua area tecnica. 

Nonostante lo squillo di Dzyuba, è il Benfica ad offrire un calcio più sciolto ed efficace, con il movimento degli attaccanti a creare scompiglio nella statica difesa di casa. Al 20' è un'azione bellissima quella che porta al tiro uno straripante Renato Sanches, sfortunato col destro forte e affilato, fuori per questione di centimetri. Nella fase centrale del primo tempo, le squadre duellano ad armi pari, offrendo un calcio di alto livello, fatto di ritmo corsa e qualità: il risultato però non si sblocca, e all'intervallo, il punteggio dice ancora 0-0. 

In avvio di ripresa, lo Zenit prova ad alzare i ritmi del suo motore, cercando con insistenza l'out mancino occupato da Hulk. I portoghesi, però, solo reattivi e ben organizzati anche in fase difensiva, soprattutto con il soldato Samaris, sempre presente nei raddoppi, in chiusura centrale e laterale. Al 53', Hulk prova a buttare giù il muro eretto dalle aquile, calaciando in malo modo una punizione della lunga distanza, al quale fa seguito un tiro altissimo di Mauricio. La scarsa precisione dei padroni di casa porta Villas Boas ad operare un doppio cambio, con Smolnikov e soprattutto Shatov, per provare a cambiare l'inerzia del match. 

Danny distribuisce subito un pallone al bacio per il destro ancora freddo di Smolnikov che, partito in posizione regolare, non riesce a dare potenza, perdonando Ederson. Il gol è però nell'aria, e al 69' lo Zenit mette la freccia: il pressing, forse falloso, di Zhyrkov mette in crisi Semedo, che lascia andare il russo fin sul fondo dove poi è bravissimo nell'attendere l'arrivo di Hulk per l'1-0 che fa esplodere il Petrovski. 

Il Benfica non si disunisce, e appena due minuti dopo aver subito l'1-0 di Hulk, ha la grande chance per il pareggio: sul corner di Gaitan, Lindelof si avvita, ma Lodygin dice di no, andando a togliere dal sette il colpo di testa del difensore. Nel finale, le occasioni si susseguono, con Dzyuba che a tu per tu con Ederson viene ipnotizzato dal secondo di Julio Cesar, bravo e fortunato nella tenere a galla il suo Benfica. 

Nei minuti finali lo Zenit non riesce a tenere il vantaggio di uno, andando a terra proprio sul più bello quando ormai i supplementari erano nell'aria: la giocata è di Raul Jimenez che dal nulla si gira e calcia, cogliendo in difficoltà Lodygin, sfortunato con il pallone che dopo la sua deviazione tocca la traversa prima di tornare verso Gaitan che di testa insacca il gol più importante dell'anno. Gli ultimi minuti portano lo Zenit tutto davanti, ma al 96', proprio allo scadere, il gol è ancora del Benfica, con il neo entrato Talisca magnifico nel tiro dal limite, stavolta imprendibile per Lodygin. È il sipario sulla campagna europea dello Zenit, per il Benfica il sogno Champions continua.