"Non smettere mai di crederci". Un messaggio che risuona forte, un principio che accompagna l'Atletico a poche ore dalla finale con il Real. Simeone lavora, come sempre, sul tessuto mentale del suo gruppo, consolidato da un percorso ricco di ostacoli. Ogni tappa contribuisce a "gonfiare" il petto dell'Atletico. Barcellona, Bayern e ora Real, successi e gloria. Manca ancora un passo. 90 minuti - o più - per digerire l'amaro calice di due anni fa, per prendersi una rivincita, coronando un lavoro d'insieme che da tempo consente di mantenersi ai piani alti d'Europa, aldilà di distanze economiche e libri di storia. 

Augusto Fernandez o Ferreira Carrasco nell'undici dell'Atletico?

Zidane non ha dubbi di formazione, Simeone deve invece sciogliere un nodo delicato in mediana. La soluzione più accorta prevede l'innesto di Augusto Fernandez al fianco di Gabi. Due giocatori in grado di fermare l'avanzata Real e al contempo di avviare la ripartenza biancorossa. Schema tattico definito, due linee, di quattro effettivi ciascuna, in grado quasi di sovrapporsi, chiudendo ogni varco possibile alle accelerazioni di Bale e Ronaldo e alle incursioni di Marcelo e dei centrocampisti di Zizou

L'alternativa porta a Ferreira Carrasco. Con Carrasco, l'Atletico acquisisce maggior peso offensivo e può modulare il suo 4-4-2 in un più spregiudicato 4-3-3, con Griezmann pronto ad allargarsi sul lato opposto di Carrasco, in appoggio a Torres. Pressing più alto, dribbling, corsa, certo meno protezione. Con il Bayern, decisivo, al ritorno, l'ingresso del belga. L'ex Monaco può incidere maggiormente quando le energie calano, quando la partita si dirige al tramonto, per questo Augusto Fernandez parte in leggero vantaggio. 

Carrasco - Getty images
Carrasco - Getty images

A protezione di Oblak, Godin e Gimenez. Savic punta ad insidiare il giovane compagno di reparto. Filipe Luis a sinistra, a destra Juanfran. 

L'Atletico con Augusto Fernandez

L'Atletico con Ferreira Carrasco