Un martedì di Qualificazioni Champions pieno di sorprese e di risultati inaspettati. Il finale meno probabile alla vigilia è sicuramente l'1-1 casalingo dell'Ajax, frenata all'Amsterdam Arena da un PAOK mai domo. Un pari con gol che obbliga i lancieri a vincere la gara di ritorno, condizione mai troppo felice quando si sta affrontando un turno qualificatorio. Match senza vincitore, poi, anche quello che ha visto l'Anderlecht pareggiare in casa dei russi dell'FK Rostov. Tutto rimandato al ritorno, con la compagine belga evidentemente favorita. Importante 0-1 esterno, contro il Partizani e grazie ad una marcatura siglata da Soriano su rigore, per il Red Bull Salzburg, che prenota di fatto un posto per il turno successivo.

Non fallisce alla prova del nome nemmeno il BATE, vincente 1-0 contro la Cenerentola Dundalk e favorito in vista della gara del ritorno. Occhio però ad abbassare la guardia: gli irlandesi, spinti dal loro pubblico, giocheranno sicuramente una gara da dentro o fuori, giocandosi letteralmente il tutto per tutto. Gara ricca di emozioni e di reti, incerta fino alla fine, quella tra Ludogorets e Crvena zvezda: all'iniziale vantaggio bulgaro firmato da Cafu, rispondono doppiamente i serbi con Katai e Kanga,  recuperati al 76' dalla marcatura di Keseru. Al ritorno ne vedremo delle belle. Altro pari, poi, tra Sparta Praga e Steaua Bucarest, risultato che favorisce gli ospiti ma che non eclude i padroni di casa dalla competizione.

Novanta minuti tesi fino al triplice fischio, inoltre, tra Plzen e Qarabaq, a dimostrazione proprio dell'invidiabile mentalità difensiva degli azeri. Il pallino del gioco, infatti, è stato sempre nelle mani dei cechi, che non hanno però trovato il bandolo di una matassa intricata e complicata. Non falliscono, invece, i croati della Dinamo Zagabria, abili a superare la Dinamo Tbilisi grazie a Soudani e Colic. Al ritorno servirà un miracolo, ai georgiani, ma nulla è ancora ufficialmente certo. Secco 2-0, infine, anche per lo Shakhtar Donetsk, sempre bestia da coppa nonostante il cambio in panchina e le varie cessioni. Malcapitati di turno, gli svizzeri dello Young Boys, caduti sotto i colpi di Bernard e Seleznev