Un poker che vale la storia: una città di più di un milione di abitanti e una squadra raramente vicina all'Europa, il Rostov, che però in una notte d'agosto riscrive la storia ed acquista il diritto a partecipare alla prossima UEFA Champions League. L'Ajax, fucina di talenti e talento, è eliminato nell'ultimo turno dei preliminari. Storia sì, anche e soprattutto per il risultato: 4-1 per i russi, con i lancieri che incassano un parziale pesantissimo, come quasi mai nella loro "carriera" extra-nazionale. In una delle serate più incolore della squadra di Amsterdam arriva una stangata che potrebbe segnare una stagione. Decisive le reti di Azmoun (2), poi Noboa e Poloz. Inutile quella di Klaassen su rigore. 

I russi si mettono sulla difensiva, come si denota dalle scelte di formazione: Dzhanaev confermato fra i pali, davanti a lui una difesa a 5 composta da Terentyev, Novoseltsev, Cesar Navas, Kudryashov e Kalachev. Trio di centrocampo formato dalle mezz'ali Gatskan e Erokhin, in mediana Noboa. Coppia d'attacco Azmoun-Poloz.

La risposta dei lancieri con Cillessen fra i pali; Tete e Veltman esterni di difesa; Viergever e Riedewald in mezzo. Klaassen, Bazoer e Gudelj a centrocampo; in attacco le ali El Ghazi e Younes a supporto di Bernard Traoré.

Pronti-via occasione per i russi: Riedewald deve solo difendere il pallone alzato a campanile e lasciarlo a Cillessen, ma si fa superare da Erokhin che però dall'angolo destro dell'area piccola spara addosso al portiere avversario. Azmoun supera un avversario ed entra in area al 17esimo, ma poi è troppo generoso nel voler servire un compagno, palla fuori. Due minuti più tardi, dopo uno schema non riuscito, un'indecisione fra Navas e Dzhanaev (che non esce) concede una chance a Traoré che però spara alto. Non è passato molto, quando Kalachev si inserisce dalla destra e tenta col sinistro spedendo di poco fuori rispetto al secondo palo. Lo stesso calciatore al minuto 33, ma stavolta col piede buono e qualche metro più avanti, lascia partire un diagonale rasoterra che termina anche questo di pochissimo a lato. Passano due minuti e i russi vanno avanti: cross di Terentyev con gran stacco di Azmoun che la piazza all'angolino, colpendo in mezzo a Viergever e Tete e portando avanti i suoi. Termina così il primo tempo, russi davanti.

Nella seconda porzione di gara, il Rostov inizia alla grande: nemmeno 7 minuti e ancora Azmoun, ancora di testa, anche se stavolta su palla inattiva, realizza un'altra rete che sembra aprire i cancelli della Champions ai russi. All'ora di gioco è notte fonda per gli olandesi: corner e, dopo un tiro di Erokhin, arriva un doppio rimpallo e il gol praticamente di ginocchio, ed involontario, del tutto solo Noboa che chiude la gara. Continua la Caporetto degli olandesi che subiscono la quarta rete al 66esimo, quando Poloz si invola in un 1v1 col portiere Cillessen: superato l'avversario, il gol è un gioco da ragazzi. Bisogna riconoscere almeno un po' di volontà a Schone, entrato all'intervallo, che al 73' tenta una conclusione da fuori che viene deviata in corner, ma risulta comunque pericolosa. Minuto 83 quando la serata migliora leggermente per gli olandesi, con l'espulsione, per un intervento scomposto, di Kudryashov ed un calcio di rigore guadagnato con un inserimento centrale e successivamente realizzato tirando centralmente da Klaassen. Termina così una partita interamente o quasi dominata dai padroni di casa.